Gli anti-Malpensa lanciano l’allarme: «Stato di calamità antropica»

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MALPENSA – Il boom estivo di Malpensa, la 336 sempre più congestionata, la nuova ferrovia T2-Gallarate e, nel 2019, il trasloco in brughiera di tutti i voli di Linate. Per Federico Oppi (comitato Difendere Somma),  Silverio Colombo (comitato Vivere Coarezza) e Beppe Balzarini (comitato Uni.Co.Mal.), ci sono elementi a sufficienza per dichiarare nei paesi attorno allo scalo varesino «lo stato di calamità antropica». I tre comitati anti-malpensisti lanciano l’allarme e si scagliano contro i sindaci del Cuv, colpevoli secondo loro di non fare abbastanza a tutela delle popolazioni residenti.

Assuefazione al disagio

Per tre settimane, lo scorso settembre, la pista 35 Right di Malpensa è stata chiusa per lavori, di conseguenza i voli hanno decollato soltanto verso nordovest. «Gli abitanti di Somma, Vergiate e Golasecca hanno avuto un assaggio del loro futuro, perché quando Malpensa sarà a pieno regime quello patito un mese fa sarà il carico normale quotidiano», spiega Oppi. «Ad Arsago e Casorate hanno invece capito cosa significa vivere senza rumore, perché ormai siamo talmente assuefatti che sembra quasi normale che il disagio si verifichi». Una pace che pagheranno a caro prezzo la prossima estate, quando per tre mesi al traffico normale di Malpensa si aggiungerà anche l’attività di Linate, trasferita temporaneamente in brughiera per i lavori di restyling del city airport. Secondo Oppi, i sindaci hanno fatto troppo poco per evitare che succedesse. «La loro finta preoccupazione sul tema è falsa e ipocrita. Se fossero davvero preoccupati si sarebbero già mobilitati, e invece le compagnie aeree che operano a Linate stanno già vendendo i biglietti su Malpensa, segno evidente che tutto è già stato deciso».

Superstrada e ferrovia

Non lo devono certo dire i comitati che la superstrada 336 è ormai al collasso,  è un dato di fatto. Ma l’azione politica messa in atto dai sindaci è, secondo loro, l’esatto contrario di quello che si dovrebbe fare per sperare in un repentino intervento di allargamento e messa in sicurezza: «Il Cuv chiede il Piano d’Area, ma non sanno che si tratta di un’operazione che richiede la Valutazione ambientale strategica (Vas)? E non sanno che, se facessero davvero la Vas, si bloccherebbe tutto perché verrebbe finalmente dimostrato che qui non ci sta un centimetro di cemento in più?». Nemmeno la ferrovia T2-Gallarate, secondo Difendere Somma, Vivere Coarezza e Uni.Co.Mal., aiuterebbe ad alleggerire il traffico sulla 336: «Dichiararsi favorevoli alla ferrovia è l’ennesima ipocrisia. Ma i sindaci non sanno che alla Cargo city prevedono di passare da 600mila a un milione di tonnellate di merce trasportata entro dodici anni? E non sanno che questo milione verrà trasportato tutto su gomma, intasando la superstrada di mezzi pesanti, perché nemmeno una minima parte viaggerà in treno?».

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