Continuità ma anche nodi da sciogliere: al via il totonomi della giunta Galimberti-bis

In alto da sinistra: Civati, Molinari, Dimaggio, Perusin, Buzzetti, Bonoldi, Malerba e De Simone

VARESE – Prima la proclamazione del sindaco, in programma per domani (mercoledì 20 ottobre, ore 11.30 a Palazzo Estense), poi le consultazioni con gli altri candidati sindaci e infine la giunta. Questa l’agenda di Davide Galimberti per le prossime ore. Ma è chiaro che sale l’attesa per conoscere i nomi degli assessori. Sul tema il sindaco ha sparso cortine di fumo. E qualora avesse già in mente la squadra e la rotta per trovare la quadra, nessuno lo sa. O tace. Al momento ha dato solo un paio di indicazioni di massima: «Conteranno le competenze, certamente la continuità, il pragmatismo». Insomma squadra che vince (e che amministrato) verrebbe da dire: non si cambia. Ma non sarà così. Perché nella prossima squadra di Galimberti ci saranno certamente una serie di conferma, ma non mancheranno le novità. E, sussurra qualcuno, anche la sorpresa dell’ultimo momento.

I voti si contano e si pesano

Il Partito Democratico, che ha avuto un peso determinante nella riconferma del sindaco, certamente verrà ripagato sullo scacchiere di giunta. «Ma – dicono negli ambienti dem varesini – il partito non cambierà atteggiamento rispetto ai cinque anni precedenti. Il che significa che continueremo a fare da collante e lasceremo che Galimberti faccia tutte le sue valutazioni».

Insomma i piddini conoscono bene il loro sindaco. E sanno che Galimberti metterà in campo una squadra che per forza di cose creerà qualche mal di pancia, ma sarà la soluzione migliore per garantire equilibri, ma soprattutto agilità amministrativa. Certo, aggiunge qualcun altro, «in politica si sa che i voti si contano e si pesano». Un avviso non tanto diretto al sindaco, ma a chi è forse pronto a rivendicare posizioni in una coalizione certamente molto ampia, ma che il risultato delle urne ha fortemente selezionato.

I quasi certi

I posti in giunta sono 9. E al momento sulla strada delle riconferma ci sono Andrea Civati, Roberto Molinari e Rossella Dimaggio in casa Pd e Ivana Perusin per la Lista Praticittà. Sul tavolo poi ci sarà il tema dell’assessore al Bilancio, dove il lavoro di Cristina Buzzetti è stato apprezzato dal primo cittadino.

Nomi questi che rispondono certamente al requisito fissato da Galimberti delle competenze. E in più hanno dalla loro i cinque anni di amministrazione. In considerazione anche del fatto che il trio piddino ha guidato assessorati strategici, dove ci sono partite (che sono state al centro della campagna elettorale) aperte. Logica vuole quindi che si vada nel segno della continuità, proprio per non interrompere l’impostazione dei primi cinque anni di governo cittadino. Stesso discorso vale per Ivana Perusin, forte anche dei consensi personali ottenuti (la più votata della lista). Resta invece da valutare se l’assessore uscente alle Attività produttive sarà confermata anche nel ruolo di vicesindaco, ricoperto nel finale di amministrazione proprio da Ivana Perusin dopo il licenziamento di Daniele Zanzi.

Guido Bonoldi e Stefano Malerba

Guido Bonoldi e Stefano Malerba. Sono questi due nodi da sciogliere. Partiamo da Bonoldi, una delle sorprese di questa tornata elettorale, sia per la scelta di campo, sia per il risultato di preferenze ottenuto dall’ex presidente del Molina e punto di riferimento di Comunione e liberazione (per lo meno quella parte del Movimento che ha scelto apertamente di sostenere Davide Galimberti).

Le voci, ancor prima del voto, indicavano Bonoldi come un punto fermo nella giunta del Galimberti bis. Qualcuno addirittura ha rivelato che oltre all’assessorato sarebbero arrivati i gradi di vice sindaco. Di certo il primo cittadino dovrà fare una valutazione approfondita. Anche sulla base del fatto che, in cima all’agenda programmatica, c’è il tema della Sanità. Spifferi pre elettorali, che nessuno ha mai confermato, ma neppure smentito. Tanto che, va ricordato, lo stesso Bianchi (per contrastare l’ipotesi) si sbilanciò a favore di Daniela Guffanti in caso di una sua vittoria.

Ma tra il dire (della fantapolitica) e il fare (la giunta per davvero) c’è di mezzo Stefano Malerba. Il presidente del consiglio comunale uscente e gran tessitore della lista Lavoriamo per Varese. Un ruolo “da mediano”, anzi per dirla come piace a Malerba, «da rugbista che sta nella mischia a far legna per mandare l’uomo in meta». Un ruolo che, finita la partita elettorale, non può essere liquidato con una pacca sulle spalle. Il dato è che il sacrificio della ricerca di preferenze personali (in fondo Malerba e Bonoldi pescano nel medesimo bacino di voti) ha creato in questo campo un’abbondanza di scelte. Che il sindaco dovrà dirimere. Sfoltendo, perché nella precedente giunta (sempre per stare in ambito Lavoriamo) c’erano Fabrizio Lovato e, seppur da esterno e tecnico, Raffaele Catalano.

Il “concittaDino”

Fuori dal consiglio e terzo come risultato di lista per le preferenze c’è poi Dino De Simone, assessore uscente all’Ambiente. La sua lista ha espresso due consiglieri (Maria Grazia D’Amico ed Enzo Laforgia). Numeri che potrebbero garantire un posto in giunta. Sulla possibilità di entrare nella squadra di governo, l’ex assessore (intervistato al volo da Lorenzo Crespi subito dopo la vittoria) non si è certo sbilanciato, ma ha lanciato un segnale: “Sono a disposizione”. Insomma a conti fatti restano sul tavolo ancora due carte, che Davide Galimberti dovrà giocare in questo avvio di cammino senza scompaginare troppo gli equilibri usciti dalla urne da un lato e deludere le attese dall’altro. E con un’opposizione che attende il sindaco al varco e già pronta a sferrare i primi colpi dai banchi della minoranza.