Danni da cinghiali, 1 milione di euro a 100 aziende agricole del Parco Ticino

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MAGENTA – Quasi un milione di euro: è quanto stanziato a fine anno con un notevole impegno economico da Regione Lombardia per il risarcimento dei danni causati dalla fauna selvatica, soprattutto cinghiali, alle aziende agricole nel Parco del Ticino (come quelli sulla destra nella foto, scattata con un drone). Lo stanziamento consentirà di liquidare alle aziende i risarcimenti dei danni accertati nel 2021 e nel 2022.

Bernini: «Risarcimenti fra le priorità»

«La liquidazione alle aziende agricole del Parco dei risarcimenti per i danni da cinghiali e da altra fauna selvatica è sempre stata fra le nostre priorità – spiega il consigliere del Parco Silvia Bernini Sono ormai quasi 40 anni che il settore agricoltura stima i danni alle colture agricole e indennizza le aziende tramite specifici fondi regionali. Con grande soddisfazione, posso oggi annunciare che, grazie alle risorse messe a disposizione da Regione Lombardia, il Parco liquiderà nei primissimi mesi del 2024 tutti i danni da cinghiali del 2021 e del 2022 per un importo complessivo di € 976.914,42».

In questi giorni è stato firmato l’atto di concessione di tali risarcimenti a 97 aziende agricole, che potranno così ricevere i dovuti indennizzi a copertura di mancati raccolti e/o maggiori costi di due stagioni colturali, utili per continuare la loro attività imprenditoriale in collaborazione con il Parco.

Abbattimenti sospesi per la peste suina

Le somme destinate ai risarcimenti, particolarmente ingenti, sono determinate principalmente dall’aumento dei prezzi dei prodotti agricoli per le note emergenze su scala globale. L’analisi dei dati quantitativi dei danni all’interno del parco naturale (numero di denunce di danno, superfici danneggiate e quintali di prodotto perso) conferma come, dopo gli aumenti del 2021 (576.000 euro) causati dalle restrizioni per il Covid19 nelle operazioni di abbattimento dei cinghiali, nel 2022 si è addirittura scesi (a 397.000 €) sotto i livelli del 2020 (meno denunce di danno, meno superficie e meno prodotto perso): questi dati indicano quindi che il controllo della popolazione di cinghiali ha prodotto dei risultati.

Nei mesi scorsi il contenimento del numero di cinghiali attraverso le operazioni di abbattimento ha portato a ridurre l’impatto dei danni arrecati da questi animali alle colture e alla biodiversità. Tuttavia, a causa del problema della peste suina africana, gli abbattimenti hanno dovuto essere sospesi nei comuni classificati in zona infetta e ora l’Ente è in attesa delle autorizzazioni per riprendere con urgenza le operazioni di contenimento, secondo protocolli di biosicurezza. 

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