«Disastro treni»: Pendolari lombardi uniti per le dimissioni dell’assessore Terzi

L'emblematica immagine di un tabellone Trenord lo scorso 14 gennaio, giorno dello sciopero

MILANO – «Chiediamo esplicitamente le dimissioni dell’Assessore Terzi, che riteniamo largamente responsabile del disastro, attuando scelte politiche e gestionali inadeguate e sottraendosi sistematicamente al confronto con i Rappresentanti degli Utenti». Lo scrivono i rappresentanti dei viaggiatori e i 24 comitati pendolari della Lombardia, in una lettera aperta al governatore Attilio Fontana sul «decadimento del servizio ferroviario regionale».

I comitati uniti

Tra i comitati firmatari ci sono anche quelli della provincia di Varese, come i Pendolari Busto Nord e i Pendolari Milano-Gallarate, tra i più attivi nel protestare nelle scorse settimane contro le inefficienze e i disservizi sui treni che li portano al lavoro e a scuola. Il trasporto pubblico, sostengono i comitati, sta vivendo «uno dei suoi più cupi periodi, degradando continuativamente ed in maniera ormai non più sostenibile».

Effetto-pandemia?

L’alibi della pandemia, per i pendolari lombardi, non regge: «Il Covid c’è per tutti ma nessuna altra azienda, ferro o gomma che sia, è nelle stesse disastrate condizioni di Trenord, ed ovunque (anche per la “vicina” Trenitalia) le cancellazioni dei treni rimangono ad un livello molto più basso». E questo perché «il peggioramento della qualità e della quantità del servizio è in atto da anni»: la pandemia avrebbe solo «accelerato il degrado».

Dimissioni

Nel mirino c’è in particolare l’assessore ai trasporti, la leghista Claudia Maria Terzi, le cui scelte politiche e gestionali sono ritenute alla base di questa situazione, dalle mancate assunzioni di personale allo smantellamento dell’unità operativa dell’assessorato dedicata ai trasporti. A Fontana si chiede senza troppi giri di parole di affidare la delega ad «una persona più motivata e competente perché la Lombardia abbia i servizi ferroviari che merita».

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