Ecco come trasformare il centro storico di Sacconago: la proposta di Pellegatta

Il progetto di riqualificazione del centro storico di Sacconago. Nel riquadro, l'architetto Andrea Pellegatta

BUSTO ARSIZIO – «Piazza della Chiesa e piazza Carlo Noè a Sacconago hanno un destino interconnesso. Valorizziamole con la pedonalizzazione e con una nuova pavimentazione e illuminazione». Lo propone l’architetto bustocco Andrea Pellegatta, con un’articolata proposta che prevede la trasformazione del “cuore” di Sacconago con ampie aree pedonali al posto dell’attuale “deserto” d’asfalto e un parcheggio da circa 100 posti auto tra via Sirtori e via Bellotti per eliminare gli attuali posti auto nelle piazze.

Il dibattito

Prende quota il dibattito sul futuro dei centri storici dei quartieri che furono Comuni autonomi: dopo la provocazione dell’ex consigliere Livio Pinciroli sull’abolizione dei vincoli urbanistici di centro storico a Borsano e Sacconago e la risposta dell’architetto Paolo Torresan sulla necessità di procedere con le pedonalizzazioni per il rilancio e la rivitalizzazione dei due quartieri, ecco che arriva da un altro noto architetto bustocco, Andrea Pellegatta, la «proposta di riqualificazione del centro storico di Sacconago attraverso il rifacimento della sua pavimentazione e della sua illuminazione, dell’arredo urbano, del recupero degli spazi a verde e la valorizzazione degli elementi significativi: il sistema di piazza della Chiesa-piazza Noè-via Bellotti e la riqualificazione di alcuni lotti fatiscenti».

La relazione dell’Arch. Andrea Pellegatta

Premessa:
le due piazze di Sacconago (della Chiesa e C. Noè) possiedono per posizione e configurazione urbana, un destino interconnesso. La situazione attuale risulta paradossale:

  • la piazza della Chiesa, storica e vera piazza di Sacconago, è in massima parte occupata da edifici dismessi in piena negazione della sua essenza urbana;
  • la piazza Carlo Noè, che piazza non è mai stata e non deve essere, è allestita invece come un deserto spazio destinato a parcheggio e svincolo stradale.

La piazza della Chiesa: il centro e l’asse

La soluzione progettata che presento è suggerita dalla particolare configurazione della piazza di Sacconago: un raccolto spazio di fronte all’antica Chiesa che si è perso nel tempo.
Occorre dal punto di vista puramente architettonico:

  • rendere evidente la centralità, nei confronti dell’intero abitato, della Piazza della Chiesa;
  • esaltare, al contrario, la struttura assiale dell’intero spazio verso via Biagio Bellotti;
  • coniugare le due distinte individualità in un unico disegno.

Viene quasi spontaneo tracciare i primi segni sulla mappa comunale:

  • un primo disegno di segni concentrici che, estendendosi sotto le case, trova origine al centro della vera e propria piazza;
  • una forma dettata da pali illuminanti, poi, che interseca i cerchi, un asse nord-sud, per materializzare la continuità con un “abbraccio” di luce la Piazza della Chiesa e costituire un forte elemento architettonico contrapposto alla facciata della Chiesa (unico elemento architettonicamente emergente nella attuale situazione).

Il primo tema progettuale per la piazza della Chiesa è la pavimentazione con il disegno di ellissi concentrici realizzati in lastricato di colore chiaro al fine di evidenziare lo stacco rispetto al fondo realizzato, invece, in mosaico a cubetti di colore più scuro.
Il secondo tema progettuale è la cadenza dei pali illuminanti: un elemento architettonico di forte presenza ove nell’allinearsi lungo un asse nord-sud, che sottolinea l’andamento del percorso pedonale verso la chiesa. L’allineamento dei pali illuminanti, nel porsi come assoluto protagonista del progetto della Piazza, assolve una importante funzione e costituisce la principale fonte di illuminazione notturna della piazza stessa.
Il terzo tema progettuale è la collocazione della statua di San Pietro e Paolo.
Il quarto tema progettuale è costituito da due aiuole ovali, libero elemento naturale, teso a sottolineare la posizione della statua e a evidenziare gli assi ottici che tale posizione determinano. La piazza della Chiesa, così ricondotta al suo naturale destino urbanistico, è uno spazio fruibile alla sola frequentazione pedonale: a supporto di ciò confermo l’importante funzione del parcheggio di via Sirtori – via Bellotti di circa 100 posti auto.
Il quinto tema del progetto interviene in piccoli frammenti di città da riabitare. Da una analisi eseguita in loco ne è emerso che in varie parti del centro storico di Sacconago esiste un notevole degrado urbanistico con una conseguente emigrazione degli abitanti del centro verso l’esterno del centro stesso. Il
recupero edilizio di vecchi volumi esistenti non sempre ripaga sia qualitativamente che economicamente l’intervento di ristrutturazione. Propongo quindi, per quanto demolito a livello di progetto, il trasferimento dei volumi in aree attualmente vuote e coronate da edifici in stato di abbandono e di notevole precarietà statica. Si è partiti dal concetto di “lotto gotico” ovvero chiuso su due pareti cieche e aperto sui lati minori verso una strada o uno spazio aperto come per quello progettato nel vuoto urbano sulla sinistra di via Tazzoli. Questa ipotesi sarebbe proponibile anche in altri e simili lotti dismessi.

Le vie del centro storico

Per le vecchie vie del centro storico di Sacconago, caratterizzate dalle cortine di case in cattivo stato di conservazione, prevedo una uniforme pavimentazione in mosaico a cubetti adatta ad una prevalente frequentazione pedonale.
Propongo poi di adottare un sistema illuminante di carattere architettonico a luce indiretta come per i pali di Piazza della Chiesa, via Bellotti e via Tazzoli: i paracarri di via Bellotti e quelli di piazza Carlo Noè, dei dischi metallici leggermente convessi inclusi nella pavimentazione delle vie e illuminati da piccoli ma potenti proiettori montati a braccio sulle pareti delle case.
Conto che i dischi metalici, evidenti sul fondo a cubetti, possano anche di giorno, conferire al vecchio centro di Sacconago un carattere assolutamente originale.

Alcune note tecniche

  • La pavimentazione: tutti gli spazi pubblici sono dunque pavimentati con masselli monostrato di calcestruzzo (realizzati con impasto particolare sottoposto a trattamento di antichizzazione) di colori miscelati posati a mosaico.. tale pavimentazione è facilmente adattabile alle dimensioni e alla morfologia delle aree da realizzare, molto versatile in caso di manutenzione (anche per le servitù impiantistiche) e assume un gradevole aspetto di “vissuto”. Tutta la pavimentazione, pur destinata prevalentemente alla frequentazione pedonale, è progettata per essere durevole nei confronti del traffico veicolare.
  • L’arredo urbano: i paracarri di via Bellotti e Piazza Carlo Noè sono pure realizzati in cemento bianco, hanno un diametro di 60 cm. e sono allineati a distanza costante. Le grandi panche degli spazi pubblici sono in cemento bianco delle dimensioni di metri 6 per 90 cm. poste a intervalli regolari tra i corpi illuminanti.
  • L’illuminazione: l’illuminazione notturna degli spazi pubblici è garantita con due tipi di lampioni:
    • il primo di carattere decisamente architettonico individuato, come già detto, dalle colonne da via Bellotti verso la Chiesa, dai paracarri di via Bellotti e piazza Carlo Noè e dal sistema a pavimento delle vie del centro;
    • il secondo tipo, di carattere decisamente tecnico, è costituito da alti e sottili pali d’acciaio che fanno da supporto a gruppi verticali di riflettori orientabili. Questi ultimi possono essere collocati in svariati punti strategici ove è necessario sottolineare con l’illuminazione specifici elementi architettonici o urbani.
  • Il verde (due vaghi monticelli): l’arredo vegetale delle aiuole di forma ellittica verso Piazza della Chiesa consiste in:
    • arbusti tappezzanti quali Mahonia aquifolium “Apollo” e Rosa corpisuolo disposti in modo da riprendere la suddivisione in fasce concentriche della pavimentazione creando vivaci macchie di colore e garantendo un interesse distribuito nel corso delle stagioni.
    • Il parcheggio a nord è realizzato su manto erboso carrabile: il filare di alberi è invece costituito da Acer platanoides “Globosum”.
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