VARESE – Primo confronto al completo tra i candidati sindaco di Varese. Il Circolo di Capolago ha ospitato questa sera, lunedì 13 settembre, un dibattito pubblico condotto da Matteo Inzaghi che ha coinvolto tutti e sette gli aspiranti primo cittadino. Tre giri di domande ciascuno, dal Pnrr al ruolo dei quartieri, con un focus su Capolago. Ma a tenere banco è stato anche il tema green pass, con la polemica di Francesco Tomasella di Varese Libera, che ha mostrato il tampone effettuato per partecipare alla serata. A rispondergli Matteo Bianchi.
Confronto a sette
In seguito al confronto organizzato la scorsa settimana da Aime, aperto inizialmente a 4 candidati e in seguito alle polemiche dell’ultim’ora esteso a 5 candidati, questa volta sono stati coinvolti tutti i 7 aspiranti alla poltrona di Palazzo Estense. Tre le domande rivolte ai contendenti, che hanno avuto a disposizione ciascuno tre minuti di tempo per ogni risposta. Primo tema affrontato quello del Pnrr: ai candidati è stato chiesto come andranno utilizzati i fondi che arriveranno a Varese con il Recovery Fund. Matteo Bianchi ha parlato dei problemi della viabilità e del rilancio del turismo. «Non è solo una suggestione aprire Palazzo Estense ai visitatori e turisti». Caterina Cazzato ha parlato dell’idea di istituire un assessorato alle associazioni, mentre per Carlo Alberto Coletto le missioni da intraprendere con il Pnrr sono aspetto sociosanitario, cultura, turismo e sport. Davide Galimberti ha ricordato il piano per il Recovery Plan preparato dall’amministrazione comunale.
Il tampone di Tomasella
Giuseppe Pitarresi ha criticato le grandi opere: «Io ho fatto il consigliere comunale dal 2006 al 2011, per i mondiali del ciclismo del 2008 sono state fatte tante cattedrali nel deserto come l’albergo vicino all’Ippodromo». Daniele Zanzi ha parlato della visione che deve avere Varese: una visione incentrata sull’ambiente e che ragioni in termini di area vasta. Francesco Tomasella ha invece aperto la sua risposta con una nota polemica, mostrando il tampone effettuato per partecipare alla serata. «Penso di essere l’unico in questa sala che per esercitare i miei diritti politici da candidato ho dovuto spendere 30 euro, perché se pur formalmente si ha la libertà di scelta di vaccinarsi o meno in realtà poi chi non si vaccina per fare qualsiasi cosa deve fare un tampone». Tema su cui ha ribattuto poi Matteo Bianchi. «Credo che sia fastidioso per tutti esibire il green pass in ogni occasione, ma credo anche che non ci siano alternative diverse. Io personalmente e la mia coalizione sosteniamo le politiche del governo Draghi, perché crediamo che sia un elemento per ripartire».
Il ruolo dei quartieri
Secondo tema affrontato quello dei quartieri. A cominciare Daniele Zanzi, con un intervento molto grintoso. «A Lissago, uno dei rioni più agresti, c’era la necessità di rovinare la pace mettendo i campi da padel? Manca la conoscenza dei quartieri, molti politici girano per i quartieri col navigatore, che senso hanno queste cose? Noi i quartieri essendo civici li conosciamo a menadito». Francesco Tomasella ha parlato dei servizi di base che mancano in tanti quartieri, mentre Davide Galimberti ha ricordato l’istituzione dei consigli di quartiere. Realtà che per Carlo Alberto Coletto devono poter contare su risorse destinate agli interventi nelle castellanze. Per Caterina Cazzato tutti i quartieri devono avere gli stessi servizi. Giuseppe Pitarresi ha parlato dei problemi delle famiglie varesine. «Varese ha molte famiglie povere, che hanno bisogno dei servizi sociali che mancano». L’ultimo tema affrontato è stato Capolago, con una serie di istanze presentate dagli organizzatori dell’incontro, ovvero lo stesso Circolo. Problemi che spaziano dai pochi parcheggi alla scarsa manutenzione ordinaria, fino a sicurezza stradale, banda larga, videosorveglianza e riqualificazione del centro storico.
