M24 TV – L’esercito dei volontari, insostituibili per la campagna vaccinale

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BUSTO ARSIZIO – Un vero esercito. Di associazioni e volontari, uomini e donne, che si sono messe a disposizione e quotidianamente sono impegnati nei cinque hub vaccinali della provincia di Varese. A Rancio Valcuvia come da Arcisate, passando da Varese – Schiranna fino a MalpensaFiere a Busto Arsizio e Saronno. Persone che si sono messe in gioco per dare un contributo fondamentale a una campagna vaccinale che ha faticato a mettersi in moto, ma che ora, con l’arrivo dei vaccini, sta marciando a ritmo sostenuto.

Presenza strategica

Difficile, quasi impossibile citare le tante associazioni coinvolte nella campagna vaccini. Ma è a ognuno di loro che abbiamo voluto dedicare idealmente una puntata di approfondimento a Malpensa24 Tv. E l’abbiamo fatto con la Protezione civile e la Croce Rossa di Busto che per voce dei loro referenti, ovvero il consigliere provinciale Alberto Barcaro e la presidente della Cri bustocca Simona Sangalli, hanno spiegato il lavoro, l’impegno e anche il ruolo che i volontari ricoprono negli hub vaccinali.

Una presenza quotidiana, importante nei numeri (si parla di centinaia di persone operative ogni giorno e per tutta la durata dell’attività vaccinatoria) e fondamentale lungo tutto il percorso che ogni cittadino compie per farsi vaccinare. Dall’accoglienza fino ai box vaccini dove è presente l’equipe medica e poi l’assistenza nel periodo di attesa post vaccinazione. Ogni cittadino che arriva in un hub vaccinale non è mai solo.

Macchina complessa

Una macchina complessa che vede in campo tutte le istituzioni sanitarie del territorio, a Varese anche l’esercito, ma che non potrebbe funzionare a dovere senza il supporto di chi, con la propria realtà associativa, ha deciso di dare il proprio contributo.

Una macchina non sempre perfetta, ma che vista la portata dell’operazione in corso, per forza di cosa può a volte presentare qualche problema. E anche questo aspetto è stato toccato. Perché l’hub vaccinale di MalpensaFiere, ad esempio, rispetto a come stato pensato è già cambiato per rispondere alle necessità logistiche che sono insorte con l’aumento dei vaccini e delle persone da vaccinare. Una macchina viva, mai ferma che è mutata e che potrebbe cambiare ancora nel corso delle prossime settimane. Ma che per funzionare non può fare a meno dei volontari.

L’intervista integrale