Fagnano, firme contro il taglio degli alberi: «Assessore Rosa “spegni” la motosega»

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FAGNANO OLONA – Fa più rumore un albero che cade…. (recita il proverbio), figuriamoci se le piante sono nove, sono secolari e da sempre fanno da immobili custodi al monumento dei caduti. Dopo le minoranze, che hanno già espresso il loro parere contrario al progetto di ampliamento del “Galfra”, ora si muovono i cittadini, pronti a far partire una raccolta firme contro il taglio degli alberi secolari di via Piave e la visione del progetto così com’è stato pensato dall’amministrazione. In sostanza un gruppo di fagnanesi si sta muovendo per chiedere all’assessore Gigi Rosa di “spegnere” la motosega.

Dai social alla petizione: cresce il partito del no

E’ traversale il partito contro il progetto di ampliamento del campo sportivo e il taglio di nove alberi secolari. E il fronte del “no” rispetto a quanto l’amministrazione vorrebbe portare avanti sta crescendo. Sui social, ma anche nella vita reale. E comprende tutto l’arco istituzionale se si pensa anche al post di Simona Mezanzani, punto di riferimento della destra fagnanese e di Fratelli d’Italia (anche se il vicepresidente del circolo locale Federico Fasolino commenta dopo aver letto l’articolo: «Sarà anche iscritta ma non l’abbiamo mai vista» ndr), la quale citando una frase di un architetto paesaggista, esprime a chiare lettere il suo essere contraria. Ma anche Forza Italia, ufficialmente silenziosa con il suo colonnello Giacomo Navarra, ma che sottobanco non perde occasione per confermare quanto le stia sempre più stretta la coesistenza in una maggioranza – dicono – dove ormai contano (e decidono) solo il sindaco Catelli e il suo braccio operativo Gigi Rosa.

Giù le mani dagli alberi

Le voci dicono che ci sia più di un fagnanese pronto a far partire la raccolta firme. Per ora, infatti, l’unico problema è fare rete e coordinare l’operazione. Intanto esce allo scoperto Luca Rogora: «So che ci sono altri miei concittadini che vogliono impegnarsi per far arrivare al Castello la contrarietà al taglio delle nove piante. Io stesso sto lavorando per promuovere una petizione e nei prossimi giorni credo che la farò partire comunicando come, dove e quando si potrà firmare». Rogora spiega anche: «Non è solo una questione di essenze arboree di pregio. Quelle sono piante che stanno lì da sempre e che hanno un legame particolare con i cittadini. Qua non è che chi viene da fuori può pensare di andare contro la storia del nostro paese. Quello del “Galfra” è un progetto che non sta in piedi sotto ogni punto di vista. E non solo per via del taglio delle piante».

Chi gioca su quel campo?

Il nuovo assetto societario del Fagnano Calcio è l’aspetto che desta più dubbi sull’intervento. E a porre il quesito è un esponente della maggioranza, il quale però chiede di restare coperto: «Più di uno si sta domandando che senso abbia investire quasi 200 mila euro per allargare una struttura sportiva proprio ora che la società di fatto si è spostata a Olgiate Olona». Per le squadre giovanili che sono rimaste è la risposta. Che però non convince chi ha ormai il tarlo che quel progetto è sovradimensionato per investimento e dimensioni del campo, «che – conclude – è pure in terra battuta».

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