Fagnano, in giunta non vogliono più Moltrasi. Nessuno osa dirlo a Forza Italia

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FAGNANO OLONA – A Roma ci sono due papi. Mentre al Castello di Fagnano ci sono due sindaci. E un vice sindaco. Sempre sulla graticola, anche quando era semplicemente assessore e nonostante la promozione, dopo il rimpasto, a numero due della giunta.

Torna a vacillare la posizione di Gabriele Moltrasi, bersaglio di molte critiche, esterne ma anche interne alla maggioranza. E forse agnello sacrificale designato, dopo che il recente rimpasto ha dimostrato che la ritrovata pace in Più Fagnano è come un miraggio nel deserto, ovvero un’illusione. E torna a tremare la maggioranza al Castello dove questa mattina, venerdì 4 settembre, si è tenuta una riunione di Più Fagnano: erano presenti quasi tutti, ma non Gabriele Moltrasi.

I due sindaci: patto di ferro Catelli – Rosa

Che la recente revisione di giunta, più che un rimpasto, sia stato un papocchio, se ne sono accorti tutti. Chi prima, chi dopo qualche giorno, ma tutti. Non è un segreto che il risultato non era esattamente quello pensato (e che avrebbe voluto) il sindaco Elena Catelli e una parte di Più Fagnano. E non è neppure un mistero che l’aritmetico equilibrio preteso da Forza Italia in realtà si è rivelato come un cul de sac per gli azzurri, che sono usciti potenziati nei numeri, ma ridimensionati come peso politico.

Sta di fatto però che il sindaco ha deciso di fare il fuoco con la legna a disposizione e, essendosi ritrovata in squadra Gigi Rosa (un pezzo da novanta in termini di esperienza amministrativa), ha costruito un’asse di ferro con l’ex sindaco di Busto. Tanto che il commento che gira al Castello è che la maggioranza è guidata dal sindaco eletto e dal “sindaco operativo”, ovvero il super assessore (deleghe a Lavori pubblici, Urbanistica e Bilancio) Gigi Rosa. Che dal suo arrivo a Fagnano di cose ne ha smosse, pur non essendo Mandrake, ma ha fatto anche parecchio ombra sull’intera giunta.

La smania di fare bene

E sotto quell’ombra (si dice) c’è chi si è sentito protetto e chi invece oscurato. Gli indizi portano proprio al vicesindaco Moltrasi il quale, tra le ambizioni, ha anche quella di far bene. Cosa che l’avrebbe portato a pestare i calli di qualcuno. L’ultimo episodio in tal senso pare sia stato una chiamata alla società di basket  nella quale spiegava i motivi per cui una serie di lavori al palazzetto avrebbero potuto slittare. Ora, cosa ci azzecchi il sociale con i lavori di manutenzione, resta certamente da capire. Infatti, almeno secondo i ben informati, la cosa ha parecchio irritato. E qui, apriti cielo.

Sempre nell’occhio del ciclone

Sono in tanti a imputare a Gabriele Moltrasi una serie di errori. Ma nessuno è mai stato pronto a riconoscergli che, tra gli assessori (compresi quelli liquidati dal rimpasto) è sempre stato l’unico che ha provato, sotto attacco, a difendere anche l’indifendibile per proteggere lui stesso, ma anche la maggioranza. Mettendoci la faccia e a volte rischiandola. Un atteggiamento, questo, che gli ha creato qualche screzio politico anche dentro al suo partito (Forza Italia).

Insomma, è un dato di fatto che l’ex assessore ai Lavori pubblici e ora ai Servizi sociali è stato bersagliato da più fronti. Anche interni a Più Fagnano, ovvero da quella che dovrebbe essere la sua squadra e che quasi mai l’ha difeso pubblicamente. Eppure lui si è mostrato persona resiliente.

Forza Italia agitata, ma non troppo

Del taglio in giunta dell’assessore, prima ai Lavori pubblici e ora ai Servizi sociali, Gabriele Moltrasi se ne parla da tempo. Ma se prima del rimpasto un’eventualità del genere avrebbe fatto esplodere l’ira dei berlusconiani di Fagnano, in questo momento, davanti a tale ipotesi la risposta che gira nel partito è: “Dipende da cosa poi deciderà il sindaco“.

Ovvero, nessuno lo ammette in maniera candida, ma la verità è che nessun forzista si straccerà le vesti nel momento in cui la testa del vice sindaco rotolerà. Soprattutto se sul piatto, come contropartita del taglio, verrà messo un ruolo più pesante (assessorato al Bilancio? Pare che Rosa abbia già fatto sapere di poter seguire tutte e tre le deleghe affidategli) e la possibilità di esprimere in maniera del tutto autonoma l’eventuale nome di chi farà la staffetta in giunta. Insomma, Forza Italia punterebbe i piedi solo nell’eventualità in cui il primo cittadino decidesse di scommettere su nomi “foresti”, cioè non di Fagnano seppur berlusconiani.

Quel che è certo, però, è che l’eventuale cambio dell’assessore dovrà essere comunicato a Forza Italia. Quando? Forse già martedì prossimo, quando in programma c’è un incontro di maggioranza. O forse chissà, “perché – confida qualche azzurro – l’impressione è che stiano cercando appigli senza avere il coraggio di uscire allo scoperto”.

E ora?

E ora siamo alle solite. Tuoni e fulmini sopra il cielo del Castello, annunci dell’Apocalisse che sta per scoppiare nel centrodestra, tensioni che corrono sulle chat e nelle lunghe telefonate. Ma al momento nemmeno una goccia d’acqua dell’uragano che in molti dicono pronto a scoppiare.

A Fagnano si preannuncia un altro fine settimana fatto di riunioni politiche. Dove di fatto, rispetto alla situazione pre rimpasto, non ci sono grosse novità: in maggioranza gli attriti c’erano e continuano a esserci. Non pochi ed esasperati dalla querelle defibrillatori (pare che alla lettera protocollata da Fagnano Sicura ci sia stata una dura mail del sindaco all’associazione) non ancora risolta. E con in più una serie di situazioni che, come sabbia nel motore, ingolfano gli ingranaggi della maggioranza. Tra questi anche le recenti tensioni tra la parte politica e gli uffici comunali. Insomma, la biglia è di nuovo nel flipper della politica fagnanese e il tilt resta sempre un’opzione da non sottovalutare.

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