Fagnano, mucche e maiali devastano i campi seminati. Coltivatori abbandonati

FAGNANO OLONA – L’erba del vicino è sempre più verde. E a quanto pare anche i cereali e i mirtilli che gli agricoltori seminano e il branco di mucche e maiali del fattore senza fattoria mangiano. Devastando ogni volta, da una decina d’anni a questa parte, raccolti e campi.

Pascolo selvaggio e campi devastati

La storia è vecchia. E si sa persino chi ha ragione e chi ha no. Ma il nostro Paese (inteso come Italia e quindi Fagnano compreso) è davvero strano. Al punto che a volte sfiora l’assurdo. Come la storia in questione, dove chi lavora i campi non può godere del raccolto e deve pagare le conseguenze di chi, invece, si fa un baffo del rispetto altrui, gongola nel vedere i suoi animali ingrassare a sbafo.

Pazienza e sopportazione al limite

Ma, morale assai triste a parte, il proprietario di ovini, suini e bovini è tornato colpire. O meglio a far pascolare liberamente nei campi (altrui) appena seminati il proprio branco di bestie. Che in quanto bestie non stanno certo ad andare per il sottile. Tanto più che alla compagnia animale si sono aggiunti anche un paio di cinghiali i quali, si sa, grufolano e rimestano la terra più di mucche o ovini. Risultato: piantagioni di mirtilli devastate e campi di frumento arati.

Segni di un pascolo selvaggio e irrispettoso, ma anche dell’agire in barba ai diritti di chi investe sulla semina e si ritrova con cocci e spese da pagare. Perché a quanto pare nessuno (nessuno?) può fare nulla: né le forze dell’ordine, né la polizia locale e tanto meno l’amministrazione (questa, ma anche quelle precedenti). Istituzioni più volte chiamate in causa. «Ma attenzione – dicono i coltivare delusi, arrabbiati e impotenti davanti a quello che è a tutti gli effetti un sopruso – la pazienza ha un limite e la sopportazione, dopo dieci anni, inizia a vacillare». Insomma, è tempo di porre fine alla situazione prima che gli uomini diventino belve.