Da “luogo del cuore” a sede museale: il Fai di Varese gioisce per il Castello di Belforte

VARESE – Da anni la delegazione del Fai di Varese si batteva per il Castello di Belforte: nel 2020 era stato proposto come uno dei “Luoghi del Cuore” nell’omonima campagna promossa a livello nazionale dal Fondo Ambiente Italiano. La recente assegnazione dei contributi ministeriali per la riqualificazione della struttura fa gioire il Fai di Varese, che sottolinea gli aspetti principali del progetto, dal recupero degli affreschi alle indagini archeologiche, fino alle prospettive culturali e turistiche.

Un impegno durato anni

Il Fai di Varese è stato impegnato per anni insieme ad altre associazioni culturali della città, affinché il Comune, proprietario del bene, affrontasse definitivamente il problema del complesso che, inesorabilmente abbandonato da decenni, cadeva in rovina. Nel 2015 un convegno di studi era stato organizzato per approfondire la storia, l’analisi architettonica e le proposte di salvaguardia del complesso, ma soprattutto per evidenziare come il Comune di Varese fosse proprietario di un bene culturale non salvaguardato e cadente, che invece possedeva potenzialità da non sottovalutare anche per un rilancio turistico della città. A frenare ogni entusiasmo era però la mancanza di fondi economici adeguati. «La caparbietà del Comune nella partecipazione a bandi, purtroppo non andati a buon fine (ricordiamo quello della Cariplo e poi di un bando europeo), è stata oggi premiata con questa assegnazione di fondi da parte del Ministero della Cultura, includendo il recupero del castello tra i 38 progetti scelti in tutta Italia», commentano dalla delegazione di Varese.

Luogo del Cuore

Il Castello di Belforte, premiato tra i “Grandi Progetti” dei Beni Culturali, sarà destinatario di un intervento di riqualificazione del valore di 5 milioni di euro. È prevista nello specifico la “messa in sicurezza dell’intero complesso, recuperandone gli spazi per uso culturale con specifica destinazione del pianterreno del corpo centrale al Museo del Risorgimento dalla sede museale comunale di Villa Mirabello”. Una vera svolta, che il Fai di Varese festeggia ricordando l’impegno dei soci varesini nel votare il Castello di Belforte tra i “Luoghi del Cuore” del Fai nel 2020, quando si classificò al 248esimo posto a livello nazionale ottenendo 1449 voti. In occasione di quella campagna il Fai aveva organizzato delle visite guidate, tra luglio e settembre 2020 (nelle foto), che avevano riscosso un buon successo di pubblico, suscitando l’interesse e la volontà dei varesini nel recupero di una così importante testimonianza storico-artistica della città.

Un nuovo polo culturale

A sottolineare le prospettive che si aprono ora con l’intervento di riqualificazione è il delegato Arte e cultura del Fai di Varese Marco Tamborini. «Il progetto di recupero proposto – sottolinea – include ovviamente le preliminari fasi di indagini archeologiche che aiuteranno a riportare in luce l’antico perimetro del complesso o a localizzare l’esatta ubicazione dell’antica chiesa castrense di S. Materno. Così come le analisi stratigrafiche sulle murature permetteranno di recuperare quegli affreschi quattro/cinquecenteschi, ora solo in parte leggibili, che ancora occhieggiano sulle pareti dell’edificio. Inoltre un sostanziale recupero delle tre fasi costruttive del castello di Belforte (medievale, quattrocentesca, seicentesca) le renderà più facilmente individuabili. La destinazione di alcuni spazi a sede museale arricchirà ulteriormente la fruibilità del complesso, sia in funzione turistica, sia come polo di attrazione culturale del quartiere in cui si trova, attualmente privo di luoghi di riferimento».