Cassano, il Comitato pro farmacia non si ferma e scrive ai consiglieri comunali

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CASSANO MAGNAGO – Quasi duemila firme raccolte e mesi di iniziative intraprese per contrastare lo spostamento della farmacia comunale di Cassano Magnago dal centro della città in piazza Don Spina al Tigros di via Marconi: in assenza di risposte e risultati, i cassanesi non si arrendono. E si rivolgono ai consiglieri comunali.

Il Comitato non si ferma

Il Comitato cittadino “Farmacia non andare via” non si ferma, e dopo aver contattato l’amministrazione guidata da Nicola Poliseno, l’ordine dei Farmacisti, l’ATS Insubria e la Regione Lombardia, non avendo ricevuto riscontri positivi si è rivolto a tutti i consiglieri comunali della città, lamentando che «l’amministrazione non sta tenendo in alcun contro le istanze di oltre 1800 cittadini che hanno sottoscritto la petizione contro lo spostamento della farmacia. Ci rivolgiamo, pertanto, a voi consiglieri che, unitamente al sindaco, siete gli unici rappresentanti eletti da quei cittadini che siete oggi chiamati a rappresentare».

La decisione di spostare la farmacia è stata innanzitutto motivata da ipotetiche perdite di fatturato della farmacia in questione, imputate dalla collocazione della stessa. In realtà, a nostro avviso, negli ultimi tempi non vi è stata la volontà, da parte di C.M.S., di favorire la rivitalizzazione di questa farmacia che non sempre rende un servizio in linea con le aspettative degli utenti, sia in termini di giorni di apertura che di approvvigionamento di farmaci. In ogni caso i presupposti di maggiori incassi che si avrebbero nella nuova collocazione della farmacia, sono puramente teorici e, riteniamo, infondati perché la stessa sarebbe molto decentrata. Un’altra motivazione ufficialmente apportata per giustificare lo spostamento della farmacia fa riferimento a recenti “notevoli interventi urbanistici” della zona nord di Cassano ed alla previsione di un “potenziale sviluppo nella zona tra via Sant’Anna lungo via Marconi”. In realtà, a nostro avviso, il limitato intervento condotto in un’area ex produttiva non è tale da giustificare questo spostamento della farmacia e, soprattutto, la previsione addotta di un potenziale sviluppo non trova riscontro nello Piano di Governo del Territorio (PGT) vigente, approvato nel 2014. Nel documento “Scenario Strategico e dispositivo di Piano” del PGT viene evidenziato come le aspettative di incremento demografico precedentemente ipotizzate “siano risultate eccessive e debbano essere decisamente ridimensionate”. In ogni caso, la stessa area è già servita dalla nuova Farmacia numero 6 e, a poca distanza, in territorio di Santo Stefano, è presente un’altra farmacia.
Il luogo in cui è collocato il supermercato Tigros faceva parte della “Zona Farmaceutica numero 3”, che fa capo alla Farmacia Comunale numero 2 (situata presso il supermercato COOP). Quindi la Farmacia Comunale N° 1, di via Colombo, che invece è collocata nella “Zona Farmaceutica N° 2”, non avrebbe potuto essere trasferita, per legge, in una diversa zona farmaceutica. Per aggirare il problema l’Amministrazione Comunale ha pensato quindi di ridefinire “ad hoc” i confini delle zone farmaceutiche, integrando l’area Tigros nella Zona Farmaceutica N° 2 e creando quindi i presupposti per lo spostamento della Farmacia di via Colombo all’interno di una stessa zona farmaceutica. Un passaggio, questo, attuato con una Delibera di Giunta. A nostro avviso questo è stata un atto improprio in quanto riteniamo che l’organo deputato ad approvare le ridefinizioni delle zone farmaceutiche doveva essere il Consiglio Comunale. Infatti, una recente decisione della III Sezione del Consiglio di Stato (sentenza n° 4705 del 16/9/2014) ha stabilito che, in tema di pianta organica delle farmacie, la Giunta Comunale ha la funzione di proporre la revisione e il Consiglio Comunale quella di disporre in proposito, previa acquisizione dei prescritti pareri. Inoltre, una specifica nota dell’Ufficio legislativo del Ministero della Salute del 29/03/2018, ha evidenziato come la titolarità della competenza sulla istituzione e localizzazione delle zone farmaceutiche spetti al Consiglio Comunale e non alla Giunta. Ciò in quanto si tratta di “scelte fondamentali attinenti alla vita sociale e civile di una comunità locale che, incidendo sull’organizzazione del servizio farmaceutico territoriale, rientrano nell’ambito di programmazione di cui all’art. 42 (attribuzione dei Consigli), comma 2, lettera b, del D. Lgs. 267 del 2000 (TUEL – Testo Unico delle Leggi sull’ordinamento degli Enti Locali)”.

L’atteggiamento di Ats Insubria

Secondo, il comitato inoltre, gli enti «preposti a vigilare sulla questione hanno finora tenuto un atteggiamento pilatesco. L’ATS Insubria in un primo momento aveva risposto alle istanze dell’Amministrazione Comunale di Cassano Magnago  in modo interlocutorio, invitando l’Amministrazione Comunale a meglio esplicitare le motivazioni di questo spostamento, arrivando addirittura a suggerire all’Amministrazione Comunale quali motivazioni esplicitare per giustificare tale richiesta. Suggerimenti puntualmente riportati nella nuova missiva che il Sindaco invia all’ATS Insubria. Successivamente però l’ATS Insubria si tira indietro, dichiarando che la ridefinizione degli ambiti delle sedi farmaceutiche non necessita di parere dell’ATS. Ci chiediamo come mai l’ATS prima chiede (e suggerisce) motivazioni più pertinenti e poi dichiara che non è necessario il loro parere?»
E continua: «Quanto occorrerà attendere per avere un esame completo del provvedimento da parte di ATS Insubria? Non ultimo, si evidenzia che l’ATS Insubria dichiarava che il trasferimento dei locali di una delle farmacie comunali “può essere autorizzato previa richiesta del titolare, sentito il comune, l’ATS e l’Ordine professionale”. A questo riguardo non ci è anche chiaro il motivo per cui l’Ordine dei Farmacisti, rispondendo ad una nostra istanza, pur dichiarandosi solidale con l’iniziativa dei cittadini cassanesi, afferma che “nulla può fare in ordine al trasferimento della farmacia in questione”. La Regione Lombardia non ci risulta abbia assunto alcuna posizione ufficiale, pur essendo, come dichiara l’ATS, l’ente a cui deve essere notificata la deliberazione di modifica del perimetro delle sedi farmaceutiche. Una nostra istanza del 26/02/2019 ancora attende una risposta. Insomma, sembra che tutti questi enti vogliano prendere le distanze da questa decisione dell’Amministrazione Comunale di Cassano Magnago, rimpallandosi le competenze».

Il consiglio tenga conto del parere dei cittadini

In conclusione, spostandosi la farmacia dal centro di Cassano, dal centro storico fino al confine con Cairate e Fagnano Olona rimarranno senza farmacia: «ad esempio, un abitante di via Leopardi dovrà percorrere una distanza di circa 3 chilometri per raggiungere la nuova sede farmaceutica, con un tempo di percorrenza pedonale che va oltre i 30 minuti». Il Comitato lamenta inoltre la difficoltà nell’ottenere la documentazione relativa alla pratica, situazione «che ci lascia alquanto perplessi anche perché è in contrasto con quanto dichiarato nella “Giornata sulla Trasparenza amministrativa” organizzata dal nostro Comune nel dicembre 2018. Ci appelliamo quindi a voi Consiglieri Comunali, rappresentanti diretti dei cittadini, affinché il Consiglio Comunale prenda una posizione ufficiale che tenga in considerazione le istanze di tantissimi cittadini che ritengono il trasferimento della farmacia un grave danno per il centro storico, le attività commerciali ivi collocate e per tutti i cittadini residenti nel centro storico e nella parte orientale della nostra città».

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