Ferno, l’opposizione chiede le dimissioni di Gesualdi, Misiano e Pozzi

FERNO – Le minoranze di Ferno procedono compatte nel condannare i fatti di cronaca giudiziaria che hanno colpito l’amministrazione del Comune. E in vista del prossimo consiglio comunale, hanno protocollato, ieri 11 luglio, un’interpellanza per avere risposte rispetto all’accaduto, e una mozione con cui chiedono le dimissioni del sindaco Filippo Gesualdi e dei consiglieri di maggioranza Enzo Misiano e Alessandro Pozzi.

«Situazione critica per Ferno»

La richiesta di dimissioni, già avanzata sempre in modo congiunto dai gruppi di opposizione di Lega – Ferno ViVa guidato da Claudia Colombo e Cambiare Ferno di Massimo Regalia, viene ora protocollata in Comune insieme ad un’interpellanza con, al centro, l’inchiesta Krimisa e la posizione di Misiano e Pozzi. Per il primo, nei giorni scorsi, è già arrivata la sospensione come consigliere comunale da parte del prefetto di Varese Enrico Ricci. Ma le opposizioni, riportando i fatti citando gli organi di stampa che hanno seguito la vicenda, e giudicando «la situazione politica del Comune di Ferno particolarmente critica», chiedono di conoscere più dettagli rispetto al coinvolgimento della stessa maggioranza, e, fra le altre cose, «di conoscere se se altri membri del consiglio comunali risultino indagati nell’inchiesta Krimisa, e di sapere se il sindaco abbia intrattenuto rapporti con qualcuno degli arrestati, oltre al consigliere Enzo Misiano». Ma, proprio sulla base dei dati forniti dall’inchiesta, i due gruppi chiedono nuovamente le dimissioni del sindaco, di Misiano e del consigliere di maggioranza Alessandro Pozzi. Quest’ultimo, chiamato in causa da «gravissime affermazioni riportate nei quotidiani locali», così come è scritto nel testo della mozione che fa riferimento alle parole riportate« sul sito del Corriere della Calabria, il cui articolo è raggiungibile al seguente indirizzo , in cui si legge testualmente […] Non a caso è a lui che si rivolge Alessandro Pozzi, consigliere di maggioranza al Comune di Ferno e suo braccio destro in Fratelli d’Italia, quando inizia a subire le pressioni di Antonio De Novara, che gli rimproverava di aver scelto di assumere un ragazzo disabile al posto del fratello Cristofaro “Totonno”».

Il sindaco non intende dimettersi

Conclude la mozione: «Parrebbe che la situazione politica del Comune di Ferno appaia particolarmente critica alla luce dell’inchiesta in essere. E alla luce di ciò, data la gravita della questione, si ritiene che la presente mozione debba essere discussa e votata in consiglio comunale convocato quanto prima». Filippo Gesualdi ha già più volte ribadito che non intende dimettersi, pur condannando fermamente i fatti che coinvolgono il suo Comune e mostrando la propria delusione per il coinvolgimento di un suo consigliere: il sindaco ha anche preso parte alla marcia per la legalità a Lonate Pozzolo proprio per ribadire la distanza con l’inchiesta Krimisa. Ma bisognerà aspettare il prossimo consiglio comunale per conoscere le risposte ufficiali alla mozione.

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