Forza Italia apre la partita a Villa Recalcati: «Vogliamo il presidente della Provincia»

VARESE – Dove va Forza Italia? Con Renzi? Calenda? Entrambi? Oppure, dopo la svolta Ronzulli imposta dal Cavaliere, non si sposta di una virgola e, “colpo di make up”, tira dritto con Lega e Fratelli d’Italia ingoiando i bocconi del populismo e del sovranismo? «Forza Italia non va da nessuna parte per il semplice motivo che continuerà a restare, politicamente, dov’è sempre stata, cioè al centro», spiega il senatore e commissario provinciale Giacomo Caliendo – nella foto qui sotto – oggi (lunedì 23 maggio) a Varese per riunire il direttivo, fare il punto sulla situazione politica nazionale e sulle amministrative alle porte. Ma anche per lenire qualche piccolo mal di pancia, provocato dall’ultima raffica di nomine interne al partito e funzionali alla riorganizzazione forzista sul territorio. Oltre che aprire la partita sulle provinciali: «Il prossimo candidato presidente sarà di Forza Italia».

Senatore Caliendo, dopo la svolta Ronzulli, anche a Varese, dove va Forza Italia?
«Proprio oggi ho letto di una possibile alleanza Lega – Forza Italia – Cinque stelle. E credo che sia l’ultima di una serie di formazioni che da qualche settimana vengono prospettate sugli organi di stampa. La verità è che non si può ridurre il momento politico a schemi troppo semplicistici. Diciamo che per fare previsioni ora servirebbe il Mago Otelma».

Qualcuno va sostenendo che il divino Otelma servirebbe anche a Varese, poiché dopo le amministrative Forza Italia è sparita dai radar. Per quale motivo il partito non ha “capitalizzato” l’ottimo risultato elettorale?
«Non sono d’accordo con questa ingenerosa sensazione. A Varese Forza Italia c’è. Ed è anche in crescita rispetto alle ultime amministrative».

C’è, ma non si vede, come i trucchi di magia. Ma qui siamo in politica. Che dice?
«Appunto. In politica parlano i numeri. E questi dicono che al mio arrivo a Varese c’erano 2 iscritti, forse 1. Io ho conosciuto solo Ciro Calemme. Non sono certo che avesse la tessera, ma forse sì. Oggi, invece, dopo mesi di lavoro e ricostruzione del partito, gli iscritti sono tanti. Merito anche di chi, come Rosa Tagliani, mi affianca qui sul territorio nel mio compito di commissario. E Forza Italia ha un centinaio di dirigenti considerando l’intero panorama provinciale».

Suvvia Senatore, lei sa meglio di tutti che in politica i voti, ma anche gli iscritti a un partito, si contano e si pesano. E se da un lato Forza Italia può essere soddisfatta per le tessere rinnovate, un po’ meno per il peso politico anche a livello territoriale. Quindi?
«Quindi dico che a Varese abbiamo lavorato bene e continuiamo a farlo. I nostri uomini sono apprezzati anche dai cittadini. Il miglior risultato percentuale a livello nazionale l’abbiamo ottenuto a Varese. Quel 13,5% alle ultime amministrative vorrà pur dire qualcosa».

Significa che c’è una fetta di elettorato alla ricerca di uno spazio politico al centro. Eppure, il più grande partito di centro, o meglio, quello che è stato il più grande partito centrista degli ultimi 25 anni, nicchia e sceglie l’abbraccio politicamente più redditizio di populisti e sovranisti.
«Ribandendo però la nostra identità. Senza Forza Italia non ci sarebbe centrodestra, ma solo la destra. Il centro non rinasce con le parole, ma con iniziative concrete. Due esempi: rispetto alla nuova legge sul fine vita, come voteranno le altre formazioni politiche che si dicono di centro? E sulla riforma delle giustizia, hanno le nostre posizioni? Io so come la pensa Forza Italia. Vediamo gli altri».

E vediamo anche come imposterà il nuovo corso la longa manus del Cavalieri Ronzulli. Anche a Varese.
«Non ci sarà alcun cambio di direzione e qui lavoreremo nel medesimo solco avviato. Lo dico e ci credo: Se Licia Ronzulli avesse avuto visioni differenti non sarebbe venuta a Varese e anche nelle altre città che sono appena andate al voto a sostenere il nostro progetto e la nostra visione di partito».

In conclusione, seguendo il filo del suo discorso, ci par di capire che il percorso che porta alle urne delle politiche e delle regionali sia lastricato di insidie e di sorprese. Insomma, del “domani non c’è certezza”, ma la politica dovrebbe essere ben altro che l’esaltazione del “carpe diem”, non crede?
«In realtà qualche certezza l’abbiamo e su questa ci stiamo lavorando. Mi riferisco al prossimo presidente della Provincia che sarà espressione di Forza Italia».