VARESE – Forza Italia insiste. Anzi si spinge un po’ più in là. E nel ribadire la richiesta di avere almeno un candidato sindaco in una delle tre grandi città del Varesotto al voto, mette sul tavolo, per Busto Arsizio la carta, anzi il carico da 90, Gigi Farioli. «E’ il sindaco per eccellenza. E anche per curriculum. Farioli ha la capacità di aggregare e sarebbe un ottimo candidato per la coalizione». E’ questa l’opinione di Piero Galparoli, responsabile degli Enti locali della provincia di Varese per Forza Italia.
Piero Galparoli, Forza Italia continua a chiedere spazio e visibilità. Nessuna intenzione di arretrare quindi?
«L’ha già spiegato il senatore e commissario provinciale Giacomo Caliendo. La nostra non è una posizione di guerra, ma il risultato di un’analisi politica condivisa anche dagli alleati. E da tutto il partito. Forza Italia non pretende un nome “per sé”, ma per il bene di tutta la coalizione, che deve essere riequilibrata».
Ma chiedere un candidato tra Varese Gallarate e Busto quando i giochi sembrano già fatti, non significa voler la guerra senza dichiararla?
«La storia di Forza Italia parla da sola: non siamo una partito che fa la guerra. Anzi, abbiamo sempre lavorato per tenere unito il centrodestra. E anche questa volta la nostra richiesta va in quella direzione. Tanto che l’unità dell’alleanza non è in discussione, anzi. E Varese lo dimostra».
Varese appunto. Il ritorno di Maroni ha ridato entusiasmo. Quali ritorni ha avuto dai forzisti presenti all’incontro con il Bobo leghista?
«Molto positivi. Il ritorno di Maroni è una grande cosa, perché con lui alla guida possiamo giocarcela alla grande e molto probabilmente vincere. Maroni è un candidato della Lega, che abbiamo condiviso perché è il migliore. E nella Città Giardino la squadra di coalizione viaggia con grande sintonia. Ora lavoriamo su gli altri tasselli da mettere a posto».
Intende Busto e Gallarate?
«A Varese il centrodestra ha scelto il migliore e non importa se è un candidato della Lega. Però così dovrà essere anche nelle due altre grandi città. Noi di Forza Italia, sia a Gallarate sia a Busto, senza nulla togliere ai sindaci uscenti, abbiamo due pezzi da novanta che si chiamano Nicola Mucci e Gigi Farioli. Due ex sindaci, che hanno lavorato bene e sui quali occorre fare un ragionamento politico. Riflessione che, partendo dal presupposto che le nostre richieste sono state ritenute condivisibili, è tutt’ora in corso».
Anche se, dai rumors, sembra che Forza Italia guardi più a Busto che a Gallarate. E’ così?
«Parliamo di Busto?».
Sì.
«Allora dico che Gigi Farioli ha un curriculum amministrativo, anche di livello più ampio rispetto alla città, che pochi possono vantare. Non solo, ma tutta la sua vita politica, anche da consigliere regionale, l’ha dedicata alla sua città. E’ il sindaco per eccellenza, anche oggi che non lo è. Chi può discutere queste cose? Credo nessuno. E sono convinto che Farioli abbia ancora tanto da dare al partito, alla coalizione e alla città. E poi, più di altri, ha una capacità».
Quale?
«Sa aggregare. E in tal senso può raccogliere tutta quell’area moderata e liberale che un tempo faceva parte del Pdl e che negli anni si è allontana. Con Farioli a Busto possiamo vincere al primo turno».
Però c’è un però e si chiama Emanuele Antonelli. Quindi?
«Emanuele Antonelli è stato un ottimo sindaco e, devo dire, è anche un amico. Quindi non è un problema personale. Qui però stiamo parlando di politica».
Insomma, se nessuno arretra, il derby nel centrodestra sarebbe scontato?
«Se l’attuale situazione rimane cristallizzata, almeno al primo turno, direi di sì. Credo che Forza Italia giocherebbe con i suoi uomini migliori, spendibili e apprezzati anche fuori dai confini del nostro partito. Ma se si arriverà a quel punto non sarà certo per volere nostro».
