Fratelli d’Italia si prende la piazza di Varese. Santanchè: «Pronti a governare»

VARESEL’ultima domenica di campagna elettorale prima del voto previsto per il 25 settembre a Varese ha visto come appuntamento clou il “tour dei patrioti” di Fratelli d’Italia. Il partito guidato da Giorgia Meloni ha scelto la centralissima piazza Repubblica per una serata di dibattito e festa, con tanto di buffet e concerto. Ospite d’onore Daniela Santanchè. «Siamo a pronti a governare il paese e a rivoltare l’Italia come un calzino», le parole scandite ai microfoni e sul palco.

Intervista, selfie e musica

Appena giunta in piazza Repubblica, puntuale alle 18, la senatrice di Fratelli d’Italia si concede subito alle telecamere rispondendo alle domande dei cronisti (nella foto sotto). «Sono tanti i problemi degli italiani: noi siamo pronti e speriamo che gli italiani siano pronti a fare questo cambiamento». Alle parole lanciate da Salvini da Pontida sull’unione del centrodestra replica sottolineando che la coalizione è adatta a governare. «Governiamo insieme la Lombardia e tantissimi comuni e le cose vengono fatte. La leadership del centrodestra la decideranno gli italiani. I sondaggi ci fanno piacere ma presto avremo il responso dalle urne». Quindi la Santanchè fa il giro della piazza, in un bagno di folla tra selfie e sorrisi con i militanti, il tutto mentre dal palco Rudy Smaila intrattiene il pubblico con i grandi successi della musica italiana.

Sul palco i candidati

Ha poi inizio il comizio vero e proprio, con i saluti iniziali del consigliere comunale di Varese Luigi Zocchi e del presidente della Provincia Emanuele Antonelli. Ma i protagonisti sono i candidati del territorio del partito della Meloni, che si alternano uno a uno sul palco: Andrea Tommasini, Andrea Mascaretti, Manuela Scidurlo, Francesca Caruso, Lucrezia Mantovani, Alessio Butti e Andrea Pellicini, che nella doppia veste di candidato e coordinatore provinciale fa anche da “regista” del dibattito. Seduti in prima fila tra gli altri Mario Mantovani, Geronimo La Russa e Giuseppe De Bernardi Martignoni.

I candidati di Fratelli d’Italia insieme a Daniela Santanchè

Santanché a tutto tondo

Ma è solo l’antipasto per il piatto forte del menu, l’intervento della Santanchè, che in quasi mezz’ora di comizio tocca innumerevoli temi tra i più caldi della campagna elettorale. Prima di addentrarsi sulle questioni nazionali ne ha anche per il centrosinistra che governa la città. «Siamo orgogliosi di essere italiani e siamo orgogliosi delle forze dell’ordine. Per noi le divise sono l’autorità, e lo dico in questa piazza dove c’è bisogno di più sicurezza perché Varese è la dimostrazione che senza sicurezza non c’è libertà, non c’è libertà di uscire, di fare impresa, non c’è libertà per i nostri commercianti». Quindi rivendica la scelta del partito di non aver aderito agli ultimi esecutivi. «Siamo dalla parte giusta, siamo coloro che non si sono mai fatti corrompere per fare governi col Pd, coi 5 Stelle, con coloro che nella campagna elettorale avevamo combattuto, perché abbiamo visioni diverse».

Una donna presidente

«I nostri avversari – continua – l’unica cosa che siamo dire è che siamo fascisti, nazisti e xenofobi, ma la risposta è che la paura per loro fa novanta e non sanno replicare sui nostri programmi. Nel programma del Pd nelle prime due righe c’è scritto “Giorgia Meloni”». Ricorda poi gli attacchi subiti dalla stessa Meloni nelle ultime settimane: «C’è stata una narrazione di chi vuole dipingerci come mostri e come persone impresentabili». Quindi i temi relativi alle donne. «Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia vogliono dare più libertà e diritti alle donne. Abbiamo una grande sfida davanti, di portare per la prima volta una donna presidente del consiglio, Giorgia Meloni. Ma vi immaginate la faccia della comuniste, delle femministe? La sinistra da anni si riempie la bocca delle politiche per le donne, di cui solo loro erano depositari». Tra gli altri temi toccati il blocco agli sbarchi sul Mar Mediterraneo: «Non vogliamo diventi il più grande cimitero del mondo», così come il no alle droghe («Ma ci dicono che siamo contro il progresso»). Quindi la famiglia: «È il nucleo fondante della nostra società e dev’essere l’unione tra un uomo e una donna perché due uomini o due donne non possono fare un figlio».