Bando “Negoziamo”, a Gallarate boom di richieste: 100 il primo giorno

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GALLARATE – Sono più di 100 le richieste pervenute oggi, 12 aprile, primo giorno di apertura di “Negoziamo”, la misura varata dall’amministrazione comunale di Gallarate a sostegno dei negozi cittadini. Il bando assegna contributi una tantum alle attività con sede al di fuori del Distretto Urbano del Commercio. Il Comune mette a disposizione 130mila euro per spese sostenute nel periodo compreso tra il primo ottobre 2020 e il 30 aprile 2021. L’aiuto è pari al 50%, fino a un massimo di 1.500 euro per attività.

Boccata d’ossigeno

La rincorsa a richiedere un aiuto è secondo il sindaco Andrea Cassani un doppio segnale: innanzitutto è la cartina da tornasole di una situazione difficilissima per tanti piccoli imprenditori locali da un anno alle prese con continue chiusure. Ma d’altro canto c’è anche la consapevolezza di aver messo a disposizione un pacchetto di aiuti di facile fruizione. Spesso la burocrazia fa desistere chi intende approcciarsi con un bando pubblico, e invece “Negoziamo” stupisce per la semplicità d’accesso. «E’ una misura interessante e una boccata d’ossigeno», ha detto il primo cittadino durante il Punto politico, la consueta diretta Instagram del lunedì. «Ora vedremo quante altre domande arriveranno nei prossimi giorni e quanti riusciremo ad accontentare. I soldi a disposizione purtroppo non sono infiniti».

Un aiuto concreto

Il boom di richieste soddisfa anche l’assessore alle Attività produttive, Claudia Mazzetti, che tre settimane fa aveva portato il bando in giunta per l’approvazione: «Sono molto contenta, è il segnale che la gente è attenta alle proposte del Comune. In un momento così difficile un aiuto concreto da 1500 euro a fondo perduto è utile. Abbiamo colto le richieste dei nostri commercianti: è un modo per far sentire loro la vicinanza dell’amministrazione comunale». Nel frattempo oggi, primo giorno di zona arancione, parecchie attività hanno riaperto. Ma l’elenco di chi è ancora costretto a rimanere chiuso è lungo, a partire dai musei e dai centri sportivi. «Speriamo di tornare alla normalità il prima possibile».

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