GALLARATE – Se costi energetici e inflazione obbligano Gallarate a ricorrere a una sere di correzioni al bilancio, Forza Italia non fa mancare il suo supporto. Ma con una richiesta – anzi, una «necessità» – che pone all’attenzione di tutta la maggioranza: «Avviare una stagione politica fatta di scelte espansive dal punto di vista economico per il territorio da noi amministrato». Con queste parole Calogero Ceraldi (nella foto), capogruppo azzurro, ha chiesto una revisione del Pgt (fermo dal maggio 2019 a causa dell’inchiesta Mensa dei Poveri) che aiuti a creare le condizioni per ospitare nuovi investimenti e quindi nuove entrate di carattere economico.
Le correzioni al bilancio e un nuovo sviluppo
Nell’ultimo consiglio comunale è stata approvata la prima variazione al bilancio 2023: l’assessore alla partita Corrado Canziani ha presentato una manovra che obbliga a far riquadrare i conti per quasi due milioni di euro. E per compensare le minori entrate si è intervenuto con alcune correzioni soprattutto nei Lavori pubblici e nei Servizi sociali. Scelte che non convincono il centrosinistra, come già sottolineato in conferenza stampa lo scorso 14 aprile. Ma che invece trovano una spalla in Forza Italia. Con una condizione precisa: il capogruppo azzurro non ha nascosto la necessità di una revisione sul Pgt di fronte alla «ineluttabile necessità che occorre creare le condizioni per ospitare sul territorio nuovi investimenti in grado di incidere profondamente sul versante delle entrate economiche del bilancio». Un’azione da compiere «proponendo al consiglio chiare linee di sviluppo: dal patrimonio pubblico, alla programmazione territoriale. Già dalle prossime settimane presenteremo alla maggioranza le nostre proposte».
Il sostegno di Forza Italia
Le correzioni al bilancio, invece, sono «sacrifici che siamo disposti ad accettare nella consapevolezza che ognuno di noi dovrà fare la propria parte per garantire un equilibrio economico sempre più difficile da raggiungere». Una conseguenza delle vicende più note: la pandemia, la guerra in Ucraina, l’incremento dei costi energetici e l’inflazione. Questioni che «obbligano a manovre sempre più restrittive della spesa pubblica: bene dunque ha fatto l’assessorato alle finanze a compiere una precisa quanto puntuale azione di revisione della spesa».