Il Maga “dimezzato”: ecco le prime bozze del nuovo Polo Culturale di Gallarate

maga museo gallarate

GALLARATE – Ecco le prime bozze del progetto di redistribuzione degli spazi del nuovo Polo Culturale tra museo Ma*Ga e Biblioteca Civica. Al museo restano le balconate dell’ala “nuova”, la biblioteca si insedia in gran parte degli spazi dell’ex manifattura restaurata, quelli oggi dedicati alle mostre temporanee.

Il progetto di massima

È quanto emerge dalla prima relazione del tavolo istituzionale tra Comune di Gallarate e Fondazione Museo Ma*Ga per la costituzione del Polo Culturale, approvata ieri pomeriggio, mercoledì 16 ottobre, dalla giunta. Nel documento si precisano le linee guida del progetto di integrazione tra museo e biblioteca, e si svela il «progetto di massima» studiato dai tecnici per la redistribuzione degli spazi del Ma*Ga.

Tra le linee guida si specifica in particolare che il Polo «non sarà concepito come una mera suddivisione di spazi ma come uno strumento in grado di offrire servizi di alta qualità» e che «le singole istituzioni coinvolte nel Polo Culturale, in particolare Ma*Ga e Biblioteca, dovranno mantenere la propria identità e i propri standard, pur impegnandosi a progettare e mettere in atto offerte culturali condivise, efficaci per una gestione innovativa della cultura».

Il museo si ridimensiona

Il ridimensionamento del Ma*Ga, sulla cui sostenibilità economica il sindaco Andrea Cassani non ha mai fatto mancare le sue perplessità, è però evidente. Nelle piantine allegate alla relazione presentata in giunta, si nota chiaramente al colpo d’occhio come gli spazi colorati in rosa, destinati alle funzioni bibliotecarie, finiscano per “mangiarsi” una buona parte degli spazi attualmente occupati dalle sale espositive del Museo, che rimarranno di fatto “confinate” nelle zone colorate in rosso. Lo si vede nel piano terra, dove sono stati individuati come «spazi idonei per la trasformazione della funzione d’uso da museo a biblioteca» la sala A e la sala B, oggi utilizzate per le mostre temporanee. Anche l’area a fianco del bar, oggi occupata dai tavolini e utilizzata per lo studio e per gli incontri, sarà dedicata alla biblioteca, mentre si conferma l’ipotesi di inserire il punto di distribuzione dei libri nella sala studio.

Al primo piano la sala C, attualmente a disposizione delle mostre temporanee del Maga, dovrà essere lasciata dal Museo, anche se sarà un’area «in comune e flessibile» tra biblioteca e museo, dedicata alla cultura digitale. Che in commissione cultura il mese scorso la direttrice Emma Zanella aveva definito come il «grande aspetto trasversale su cui dobbiamo puntare».

Per quanto riguarda infine il secondo piano, le destinazioni rimarranno sostanzialmente le stesse di oggi. Uniche differenze la possibilità di allargare ad un utilizzo comune sia la sala conferenze che la sala degli Arazzi, che già oggi è il luogo principe per le attività legate al mondo della letterature, dalle presentazioni dei libri più prestigiosi agli eventi più importanti del festival Duemilalibri. Così come anche il laboratorio didattico al primo piano.

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