Gallarate, Gnocchi (Ocg): «Con Cassani dialogo vero oppure evitiamo inutili teatrini»

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Massimo Gnocchi

GALLARATE – Si dice per nulla stupito dei disagi viabilistici attorno all’Hub tamponi creato all’interno dell’ex Casermone dell’Aeronautica e contrario alla proposta di deroga al dibattito pubblico che – secondo Regione Lombardia – farebbe risparmiare almeno un anno di tempo per la costruzione del nuovo ospedale unico Busto-Gallarate. Nel suo primo intervento del 2022, il consigliere di opposizione Massimo Gnocchi (Obiettivo Comune Gallarate), non perde la sua verve ma vuole fare un tentativo di apertura al sindaco Andrea Cassani in merito al dialogo auspicato durante la sua consueta conferenza di fine anno. Ma a una condizione: «Se sarà reale e di sostanza, allora ci saremo con precisa serietà, se sarà soltanto di pura facciata invece, eviteremo inutili teatrini di cui Gallarate non sente alcuna la necessità».

L’intervento di Gnocchi

Di seguito l’intervento integrale di Massimo Gnocchi:

Entro con tutto OCG nella discussione, allo stato meramente giornalistica, sul dialogo auspicato dal Sindaco nel suo discorso di fine anno, cui hanno fatto seguito alcuni interventi di colleghi consiglieri di opposizione che, con diverse sfumature, hanno accettato o rilanciato la questione in forma programmatica.
Obiettivo Comune Gallarate ed il sottoscritto non sono mai stati chiusi al dialogo, come hanno dimostrato molti nostri temi in campagna elettorale, ma è necessario, oggi, sottolineare energicamente che dialogare significa anche e soprattutto ascoltare e confrontarsi, non certo cercare sostegno solo quando fa comodo o, peggio, quando si rende necessario trattare questioni spinose senza suscitare troppi clamori in città.
Mi riferisco ad esempio all’imminente partita sull’Ospedale della quale, come consiglieri, il 29 dicembre abbiamo ricevuto il verbale dell’incontro avvenuto tra il Sindaco stesso ed i vertici regionali. Dalla lettura dei contenuti si evincono, tra le altre, una proposta di deroga al dibattito pubblico, che certo non possiamo condividere noi che proponevamo un referendum sull’argomento, ed una proposta di disunione degli accordi di programma sulla costruzione dell’Ospedale nuovo oltre che sul destino di quello vecchio, che riteniamo inopportuna. Quello che si evince è che Gallarate, da un ospedale vero -ancorchè in difficoltà- in futuro potrebbe al massimo avere una casa di Comunità che non è esattamente un presidio sanitario, per come lo intendiamo noi e molti altri.

In ogni caso il Sindaco, se davvero intende procedere come ha affermato sulla sua pagina facebook, ovvero che “nonostante questa vittoria rimango disponibile ad un confronto ed a ragionare insieme alle opposizioni sul futuro della nostra Città.”, avrà certo modo di confrontarsi con OCG, perché le nostre idee e proposte sono a disposizione, così come le nostre opinioni, sempre educatamente ed istituzionalmente poste, ancorché ferme nei concetti.
Veniamo peraltro da una recente sterile discussione sulle poste di bilancio e sugli investimenti in città, argomenti sui quali è già mancata quella necessaria discussione che avrebbe ben potuto far convergere su alcune scelte diverse.
Al momento, Ospedale a parte ovviamente, non resta infatti molto su cui confrontarsi, se non per mero esercizio dialettico-politico, che francamente poco ci interessa. La stessa attualità è sintesi di un metodo che proprio non ci sentiamo di condividere.
L’Hub vaccinale al casermone, tanto per dire. Il consiglio comunale è venuto a conoscenza dell’operazione dai media lo scorso 17 novembre, e solo il 22 novembre in modo ufficiale, attraverso le comunicazioni in aula. Una scelta presa dall’amministrazione di concerto con i vertici sanitari regionali, legittima senza dubbio, ma sulla quale non è stato possibile il seppure minimo confronto istituzionale. Se così fosse avvenuto, probabilmente alcune evidenti criticità, come quella viabilistica, sarebbero venute fuori con maggiore nitidezza, ed avrebbero consigliato una più attenta valutazione della situazione. Difficile ora individuare rimedi all’ulteriore grave congestione apportata in una zona già in difficoltà dal punto di vista della circolazione.
Perché, se pare ovvio che l’utilizzo di una grande area pubblica dismessa possa avere una sua ratio di economia pubblica in termini di spesa (MalpensaFiere si dice fosse costoso), non si possono eludere, come in questo caso, le conseguenze infrastrutturali, ed i costi di sopportazione ben più alti per i cittadini, gallaratesi e non, che certo avrebbero meritato maggiore considerazione. Non si può peraltro evitare di pensare che quella martoriata arteria dovrà, in teoria, collegare la nostra città verso la direzione dell’Ospedale unico del domani: meglio non commentare, per decenza.
Tutto questo comunque per affermare e far comprendere che il confronto è anche, se non soprattutto, condivisione di problemi ed analisi di soluzioni, dibattute con schiettezza e ruvidezza nella consapevolezza dei propri ruoli di maggioranza e di minoranza, ma affrontati con l’idea di fare il bene vero della città al riparo da clamori e progetti mirabolanti. Il dialogo, infatti, non è una gentile concessione dialettica priva di sostanza bensì dovrebbe appunto essere ricerca della migliore soluzione possibile ai problemi. Il Sindaco Cassani e la sua maggioranza con lui, chiariscano quindi esattamente il senso dell’apertura che hanno in in mente. Se sarà reale e di sostanza, allora ci saremo con precisa serietà, se sarà soltanto di pura facciata invece, eviteremo inutili teatrini di cui Gallarate non sente alcuna la necessità.

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