Giorgetti “benedice” Cassani ricandidato sindaco a Gallarate. Centrodestra unito

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GALLARATE – «Ma vi pare che posso andare in pensione?». Il ministro leghista Giancarlo Giorgetti taglia corto e risponde così al presunto “scoop” del quotidiano Il Foglio su un suo addio alla politica e alla Lega. A Gallarate per “benedire” la nuova piazza della stazione ma soprattutto la ricandidatura a sindaco di Andrea Cassani e il programma della coalizione di centrodestra, Giorgetti non rinuncia a commentare la clamorosa indiscrezione che ha tanto fatto discutere: «Su tanti giornali vedo cose che mi vengono attribuite, ma io non smentisco mai i retroscena». Il che ovviamente non vuol dire che pensa a non ricandidarsi: «Nella Lega queste cose le decide il segretario». Caso chiuso? Cassani la butta sull’ironia: «Se, come dicono, ti fossi stancato di andare a Roma – la battuta rivolta a Giorgetti – noi stiamo cercando un assessore al bilancio… ».

Giorgetti è la star

Giorgetti lancia Cassani: «Sono certo, perché è quel che si percepisce, che ci saranno altri cinque anni di amministrazione per completare l’opera.  Perché alle amministrative conta poco quello che è scritto e si farà, conta moltissimo quello che è stato». Ma il ministro commenta anche il guazzabuglio politico creato in provincia dallo strappo di Gigi Farioli a Busto Arsizio. «Un peccato. Conosco Farioli, la sua storia, il suo valore, ma anche l’esperienza di governo, che insegna che ogni tanto bisogna mettere giudizio». Ma un’eventuale divisione «non compromette l’alleanza». Infatti sulle amministrative l’imperativo di Giorgetti è «vincere». E se a Gallarate il ministro «non vede motivi» per non riconfermare l’attuale sindaco, che «ha amministrato bene», a Varese c’è fiducia: «Ora tutto il centrodestra è organizzato meglio, ce la giochiamo».

Il centrodestra unito

«E non è un caso – rivela sibillino Giorgetti – che qui la coalizione sia unita senza problemi, perché evidentemente è anche il risultato di un lavoro di cinque anni». Sullo sfondo della presentazione della coalizione al “Quid” di piazza San Lorenzo, come già all’inaugurazione della sede di Fratelli d’Italia, rimane però il caso Busto, dove si sta cercando di fermare la corsa separata di Forza Italia e Gigi Farioli. Il meloniano Giuseppe De Bernardi Martignoni conferma la “riserva” ma rassicura sulla tenuta della coalizione a Gallarate: «Se c’erano dubbi, Fratelli d’Italia è qui per sostenere la candidatura di Andrea Cassani – afferma il consigliere provinciale – non solo a Gallarate, ma in tutta la provincia, vogliamo che la coalizione sia unita. Anche nei comuni limitrofi. Se verrà a mancare, daremo la croce al nostro sindaco. Ma ho avuto garanzie dal mio presidente provinciale. E a mare per adesso non buttiamo nessuno». A Martignoni risponde subito Donato Lozito, presidente del consiglio comunale e responsabile della lista Centro Popolare Gallarate, che riunisce anche i simboli del Popolo della Famiglia e di Rinascita della Democrazia Cristiana: «Il nostro sindaco e candidato sindaco non ha bisogno di croci, anche se ha le spalle forti ma di sostegno reale che porti consenso importante alla coalizione per vincere al primo turno in alternativa al candidato di centrosinistra». Lozito avverte, pur non citandola, la competitor Margherita Silvestrini, e chiede agli alleati di impegnarsi «tutti insieme con forza per dare una lezione forte al centrosinistra che vorrebbe rimettere le mani su questa città. Noi non glielo permetteremo».

Il programma «di continuità»

Parla di «coalizione unita, con un programma molto efficace e dettagliato» anche Forza Italia, per voce del suo commissario Nicola Mucci, garantendo che il suo partito «contribuirà a sviluppare quanto necessario» per la riconferma di Cassani. Il segretario della Lega Giorgio Caielli rivendica «cinque anni di svolta dopo l’immobilismo» e un «programma di continuità, sfidante ma fatto di cose molto concrete. Non il libro dei sogni di altri schieramenti politici». La più emozionata, ma anche la più applaudito è Chiara Allai, che rappresenta la lista Cassani Sindaco: «Tanti hanno promesso e non hanno fatto, Andrea ha fatto e noi siamo qui a sostenerlo». La conclusione è affidata al sindaco Andrea Cassani: «Come era concreto e attuabile quello di cinque anni fa, realizzato all’83% nonostante la pandemia, il nuovo programma è credibile, fattibile e preciso. Abbiamo valutato quel che può costare, 35 milioni di cui 18 già portati a casa con il fund raising». Tra le proposte, il nuovo polo scolastico di Cajello/Cascinetta, un palazzetto dello sport da mille posti, il rifacimento della pista di atletica, la riqualificazione energetica degli edifici pubblici, il bollino per il parcheggio dei residenti, più presidio per la sicurezza. «Come centrodestra unito vogliamo realizzarlo. Mettendoci la faccia». Alla fine si brinda. E la campagna elettorale può iniziare.

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