Goletta dei Laghi, Maggiore bocciato: sulla sponda varesina inquinati 4 punti su 5

Da sinistra Christian Aletti e Valentina Minazzi di Legambiente Lombardia

VARESEDopo il Lago Ceresio la Goletta dei Laghi ha fatto tappa anche sul Lago Maggiore. La campagna di Legambiente ha monitorato 5 punti sulla sponda lombarda del Verbano, rinvenendo in 4 di essi una situazione di forte inquinamento. I dati sono stati presentati oggi, lunedì 11 luglio, a Varese. Presente anche Alfa, con il presidente Paolo Mazzucchelli che ha sottolineato il percorso intrapreso per ridurre le situazioni di criticità nel varesotto.

I campionamenti

Per Legambiente sono intervenuti in presenza Valentina Minazzi, vicepresidente di Legambiente Lombardia, e Christian Aletti, coordinatore campagne Legambiente Lombardia. Collegata da remoto Elisa Scocchera, portavoce della Goletta dei Laghi, che ha spiegato come funzionano i controlli. «Noi effettuiamo campionamenti puntuali – ha detto – e non ci vogliamo sostituire alle istituzioni che si occupano dei controlli come Ats e Arpa, né vogliamo dare patenti di balneabilità. Andiamo a campionare i punti che ci vengono segnalati dai nostri circoli territoriali o dai cittadini». Inoltre ha specificato che la situazione di particolare siccità potrebbe avere determinato una concentrazione particolarmente alta degli inquinanti. I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia.

Male 4 punti su 5

Su 5 punti controllati 4 sono risultati “fortemente inquinati”: si tratta di Luino nei pressi dello scarico di piazza Garibaldi, Laveno Mombello alla foce del Boesio, Brebbia alla foce del Bardello e Ispra alla foce dell’Acquanegra. È risultato nei limiti invece il punto controllato a Germignaga, nel canale presso la spiaggia comunale. La situazione è praticamente la stessa del 2021, quando però Ispra era risultata entro i limiti. «I punti campionati rappresentano situazioni di criticità note da tempo – commenta Valentina Minazzi – il nostro obiettivo è tenere alta la guardia e coinvolgere i cittadini facendo crescere la sensibilità su questi temi. La nostra è una fotografia puntuale di quello che troviamo nel momento in cui facciamo le analisi». Christian Aletti, coordinatore campagne Legambiente Lombardia, ha sottolineato che il campionamento viene svolto da volontari appositamente formati, e ha anche rimarcato come sia aumentata negli ultimi anni la presenza di microplastiche nei laghi e fiumi lombardi.

Il percorso di Alfa

Alla conferenza di presentazione dei dati era presente anche Paolo Mazzucchelli (nella foto sotto), presidente di Alfa, il gestore idrico della provincia di Varese. «Il rapporto con Legambiente per noi è un arricchimento continuo e uno stimolo a migliorarci – ha detto – abbiamo due metodologie diverse: loro fanno un campionamento all’anno e noi più controlli ripetuti». Quindi si è soffermato sul caso di Luino. «Sul Lago Maggiore è innegabile che la situazione di Luino sia critica, Alfa sta investendo 10 milioni di euro per risolvere gli scarichi in quella che è l’unica città in provincia con due infrazioni europee, per le fognature e il depuratore. Abbiamo ereditato una situazione difficile e stiamo facendo la grande vasca in centro: non potevamo più aspettare». Poi ha sottolineato il percorso intrapreso su tutto il territorio. «Come azienda pubblica abbiamo il dovere morale di far capire gli sforzi che si stanno facendo. Noi stiamo facendo un lavoro importante di rilevazione di tutto il reticolo fognario della provincia di Varese. Per le foci di reticoli secondari che sono di competenza dei comuni stiamo facendo con i comuni verifiche sugli scarichi abusivi che ancora ci sono. Il problema è che ci sono cittadini che non hanno coscienza ecologista e continuano a sversare nei fiumi».

Il Lago di Varese

Inevitabile poi una riflessione su un altro lago, quello di Varese, al centro dell’attenzione in queste settimane per il ritorno alla balneabilità. Tanto Legambiente quanto Alfa hanno sottolineato l’importanza di una fruizione da parte del pubblico che sia rispettosa della preziosità naturale del luogo. «Ci preoccupa – ha detto Valentina Minazzi – che la balneabilità possa diventare un modo per non rispettare le caratteristiche naturalistiche del lago. Cercheremo di vigilare con le autorità affinché venga rispettato l’ambiente a tutto tondo».