«Una grande famiglia»: l’hub di Rancio chiude tra l’emozione dopo 300mila dosi

Le istituzioni e le associazioni che hanno lavorato 11 mesi per l'hub di Rancio

RANCIO VALCUVIAQuasi 300mila vaccini somministrati in 11 mesi di attività, ma soprattutto una grande rete capace di coinvolgere le istituzioni per fornire ai cittadini il servizio migliore. È la storia del centro vaccinale di Rancio Valcuvia che si chiude oggi, lunedì 14 marzo, con l’ultimo giorno di apertura. Un esempio di collaborazione riuscita e di un coinvolgimento diretto delle persone prima ancora che delle istituzioni, come è emerso dai discorsi di rito dei rappresentanti politici, dove non è mancata l’emozione.

Il senatore emozionato

Rispetto ai consueti interventi che caratterizzeranno le occasioni di questo tipo si è notato infatti in tutti coloro che hanno parlato al microfono un coinvolgimento davvero sentito che va al di là delle solite parole di rito. Il segnale di una barca in cui tutti hanno remato dalla stessa parte, raccogliendo un risultato di successo che non concerne solo i numeri e che è stato testimoniato dagli stessi utenti che hanno frequentato l’hub di Rancio. Tra i più emozionati il senatore Stefano Candiani, che ha seguito la nascita del centro della Valcuvia fin dagli albori. Ha raccontato di aver ricevuto proprio qui la prima dose sottolineando poi che quello che è successo negli ultimi due anni non sarà dimenticato. «Un’esperienza che inevitabilmente caratterizzerà una generazione intera».

Come una famiglia

Tanta emozione anche nelle parole del presidente della Comunità Montana Valli del Verbano Simone Castoldi, a cui è giunto il ringraziamento di tutte le altre istituzioni per la presenza assidua e l’impegno durato un anno intero. «In questo hub ci abbiamo messo il cuore. Con l’esercito, con tutti i volontari e i sanitari eravamo una famiglia. Ci siamo fatti un autoapplauso il giorno che abbiamo fatto 1800 vaccini, eravamo contenti come un bambino davanti a un giocattolo». Il presidente della Commissione Sanità di Regione Lombardia Emanuele Monti ha invece ricordato come si è giunti alla scelta del luogo che ha ospitato l’hub. Una decisione nata quasi per caso davanti ad un caffè durante un sopralluogo in zona. «Era fondamentale per il Nord della provincia avere un hub massivo». Il direttore generale di Ats Insubria Lucas Maria Gutierrez ha invece osservato come il centro di Rancio sia diventato un esempio di funzionalità ed efficienza per tutta la Lombardia.

Quasi 300mila vaccinazioni

Il direttore generale dell’Asst Sette Laghi Gianni Bonelli ha fornito i dati dell’attività dell’hub di Rancio: nella struttura, organizzata in 10 linee vaccinali, sono state somministrate circa 300mila vaccinazioni in 11 mesi, a partire dalla data di apertura del 3 aprile 2021. In totale in tutta la Asst è stata superata la quota di un milione di dosi. Si chiude così di fatto la campagna massiva dell’Asst Sette Laghi, che continuerà nel centro di Varese ma con numeri più ridotti. «È stato fatto un lavoro egregio, grazie ad un enorme sforzo interistituzionale a cominciare dalla Comunità montana». Bonelli ha ringraziato anche l’Esercito, Ats, Carabinieri, Protezione civile, le tante realtà di volontariato che si sono alternate in supporto all’attività sanitaria (a cui è stato dedicato un grande applauso) e tutta la struttura dell’Asst che ha visto coinvolte le diverse mansioni: medici, infermieri, tecnici, ingegneri, geometri, informatici e amministrativi. «Il personale ha gestito in modo esemplare questa emergenza – ha aggiunto la dottoressa Emanuela Boschi, coordinatrice dell’hub di Rancio, anche lei visibilmente emozionata – vorrei abbracciarli tutti perché è stata un’occasione in cui da una situazione di crisi è uscito il meglio che potesse emergere».

Nessun problema di sicurezza

Il vicepresidente della Comunità Montana Valli del Verbano Marco Fazio ha diffuso i numeri dell’attività della Protezione civile dell’ente montano: 23 i gruppi impegnati con 285 volontari. Oltre 4000 le presenze turni per un totale di più di 26mila ore. Il colonnello Enrico Gabrielli, comandante del Reggimento supporto tattico e logistico comando Nato Solbiate Olona, ha ringraziato i suoi soldati che hanno garantito il funzionamento logistico h24 della struttura. «Noi militari siamo fieri di aver dato supporto alle istituzioni». Nell’arco degli 11 mesi di apertura non si sono mai verificati grandi problemi di sicurezza, come ha sottolineato il comandante dei Carabinieri di Luino, il capitano Alessandro Volpini. «Non ci sono state situazioni particolari da gestire, e le poche occasioni che si sono verificate le abbiamo affrontate grazie alla sinergia con il personale sanitario». Lo smontaggio dell’hub inizierà dalla parte interna e proseguirà ad aprile per l’esterno.