Hupac, a Busto il secondo giorno di sciopero. È polemica tra le sigle sindacali

BUSTO ARSIZIO – Secondo giorno di sciopero all’interporto Hupac di Busto Arsizio. E tra i sindacati volano gli stracci. La sigla di base Cub Trasporti attacca l’accordo firmato dai confederali: «Se è così bello perché non lo mettono al voto dei lavoratori interessati?». Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti rispondono: «Accordo che non è frutto di un capriccio ma di necessità operative e di mercato a cui abbiamo risposto responsabilmente».

La nota di Cub Trasporti

Apprendiamo da comunicati stampa sia della direzione aziendale che da parte dei sindacati confederali alcune inesattezze e accuse alla lotta dei lavoratori.
Per questo ricordiamo:

  • che mentre il salario dei lavoratori ha subito una perdita di valore di oltre il 15% in base all’inflazione, nell’ultimo bilancio Hupac (società svizzera) ha registrato 7.6 milioni di franchi di utili nel gruppo e oltre 1.2 milioni di euro in Hupac spa di Busto A.
  • che l’ultimo aumento contrattuale avvenuto a ottobre 2023, ha portato nella busta paga dei lavoratori la grandiosa cifra di 19 euro lordi di aumento.
  • che mentre la direzione di Hupac ci chiedeva di sospendere l’iniziativa legale per il riconoscimento del lavaggio indumenti di lavoro DPI, ha poi sottoscritto con Cgil-cisl-uil un accordo che nella sostanza nega gli arretrati e vanifica nei fatti ogni obbligo aziendale.
  • che ogni accordo aziendale per poter essere valido deve essere sottoposto all’approvazione dei lavoratori. Ora invece azienda e sindacati confederali negano questo diritto nonostante la richiesta di referendum di oltre il 50% dei lavoratori interessati. Se l’accordo fatto dai confederali è così bello perché non lo mettono al voto dei lavoratori interessati?
  • che nonostante i continui aumenti delle condizioni lavorative il premio aziendale PDR è praticamente inesistente.

La nota dei sindacati confederali

Le segreterie provinciali di FILT-CGIL, FIT-CISL e UILTRASPORTI si sentono in dovere di replicare a quanto dichiarato dalla sigla autonoma in occasione dello sciopero di oggi 5 marzo 2024. Le suddette sigle confederali hanno raggiunto un accordo che obbliga l’azienda al lavaggio dei DPI garantendo ai lavoratori un servizio che prima non c’era e che, al netto dell’impegno puramente logistico, è totalmente a carico dell’azienda. Tra l’altro nell’accordo stesso ci si rinvia a breve per valutare la possibilità di potenziare al massimo il servizio.
Le sigle confederali hanno già richiesto l’apertura di un tavolo sindacale per rivedere al rialzo l’accordo sindacale aziendale ed una verifica del Premio di Risultato, oltre ad aver aperto la trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per il recupero della perdita di potere d’acquisto dei lavoratori con una richiesta di un aumento economico del 18%.
Per quanto riguarda l’accordo sulla flessibilità lo stesso non è per niente nullo in quanto è firmato dalle scriventi OO.SS. e valevole fino a fine 2024. Prima di tale data si avvieranno le trattative per un suo rinnovo. L’accordo è frutto non di un capriccio ma di necessità operative e di mercato alle quali abbiamo
sempre responsabilmente risposto e che sono soprattutto a garanzia del mantenimento delle condizioni economiche e occupazionali a tutela di tutti i lavoratori.
Abbiamo sempre agito e continueremo ad agire nel solo interesse di tutte le lavoratrici ed i lavoratori e non accettiamo che ciò venga messo strumentalmente in discussione.

busto arsizio hupac – MALPENSA24