BUSTO ARSIZIO – «Due anni fa ci lasciava il dottor Roberto Stella, una grande persona, un grande professionista, un grande uomo e un grande amico anche». Ha esordito così il sindaco di Busto Emanuele Antonelli, in apertura di seduta di consiglio comunale, nel ricordare l’allora presidente dell’Ordine dei Medici di Varese, primo medico morto dopo aver contratto il virus che stava iniziando a diffondersi. «È stata una delle prime vittime del Covid, uno dei primi medici a morire per il Covid. Ci tenevo a ricordarlo e con lui ricordo tutte le vittime, tutti i cittadini che ci hanno lasciato per questo maledetto virus». A seguire gli assessori Paola Reguzzoni e Maurizio Artusa hanno ricordato rispettivamente l’ex dipendente dei servizi sociali Adriana Zerlatini e l’arbitro Vincenzo Vergerio, deceduti nei giorni scorsi.
Il ricordo degli Ordini dei Medici
«Due anni fa ci lasciava Roberto Stella, primo medico vittima di Covid-19. Il dolore non passa, ma ci ricorda tutti i giorni che esistono uomini e professionisti insostituibili, che lasciano il mondo meglio di come lo hanno trovato grazie ad altruismo, generosità, abnegazione». Questo il ricordo della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo) a due anni dall’11 marzo 2020, quando il terribile virus si portava via Roberto Stella, presidente dell’Ordine dei Medici di Varese, che per la Federazione era responsabile dell’Area Strategica Formazione. Oggi, due anni dopo, sono 372 i medici e gli odontoiatri caduti per il Covid, e ricordati sul Portale della Fnomceo. «Il nostro Roberto Stella, come gli altri colleghi dopo di lui, ha pagato con la vita quei valori di prossimità, di vicinanza, di cura senza discriminazione alcuna e in qualsiasi condizione operativa che sono i capisaldi del nostro Codice Dentologico – commenta il Presidente della Fnomceo, Filippo Anelli – ed è tanto più significativo che l’anniversario della sua scomparsa cada proprio alla vigilia della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari».
