Il ministro Giorgetti celebra il 4 Novembre nella sua Cazzago: «Situazione dura, ma ci proviamo»

CAZZAGO BRABBIA – La messa in onore dei Caduti, le celebrazione del 4 Novembre e la festa con tutta la comunità per la sua nomina a ministro e una foto con il Negus, Luigi di nome e di cognome (manco a dirlo) Giorgetti (qui sotto). Così Giancarlo Giorgetti nella sua Cazzago Brabbia ha vissuto questa prima domenica di novembre (è il 6) aprendo una piccola parentesi lontano dai problemi da risolvere. Che non dimentica: «Ce la stiamo mettendo tutta. E’ un periodo complicato e noi ci proviamo».

Ci proviamo

«La situazione è complicata. Bisogna lavorare duro – ha detto Giorgetti al termine delle celebrazioni – Le polemiche? Fanno parte della politica. La macchina però deve partire subito poiché la situazione nazionale, ma anche europea e direi globale deve partire subito».

L’esuberanza di Salvini

Una battuta anche sull’esuberanza di Matteo Salvini. Sul tema il ministro ha una posizione differente rispetto alla narrazione della cronaca: «L’esuberanza – ha detto lapidario -, messa al servizio della volontà di fare, è una cosa positiva».

La giornata

La presenza di Giancarlo Giorgetti è qualcosa di famigliare a Cazzago e alla santa messa delle 10. Qui c’è il suo lago e la sua gente. Che ringrazia per l’accoglienza (questa sì straordinaria) dopo la nomina a ministro del governo Meloni e che infila anche nel suo discorso davanti al monumento ai caduti. Un intervento sul bisogno di pace, ma anche sulla libertà. «Sono io che devo ringraziare voi – dice rivolto ai cittadini – E la libertà che abbiamo conquistato grazie alle persone che oggi onoriamo ha permesso a me, figlio di un pescatore e di una tessitrice, cresciuto in una piccola comunità di entrare in parlamento e diventare ministro. Ecco, solo 10 anni fa questo non sarebbe stato possibile».

“Grazie Giancarlo”, sono diversi gli striscioni posizionati in giro per Cazzago per salutare il ministro. Un momento di festa organizzato dal sindaco Emilio Magni con fascia tricolore e cappello d’alpino in testa. La messa, il corteo con il gruppo alpini di Capolago e la banda di Biandronno. Momenti di vita quotidiana durante i quali non sono mancati le richieste di selfie da parte dei cittadini, uno scatto con gli Eupolis Marco Colombo, sindaco di Daverio e Giorgio Ginelli (qui sotto) e una foto lagheé tra i due Giorgetti: il Giancarlo ministro a Roma e il Luigi, 86 anni e “ministro” del lago.