Festa Pro Patria, Antonelli: «Mi vergogno di non avervi dato il palaginnastica»

BUSTO ARSIZIO – «Sono orgoglioso di voi e mi vergogno di non essere ancora riuscito a darvi il palaginnastica, perché una società che ha 140 anni di storia merita una sede adeguata. Ma in questo mandato farò l’impossibile per riuscirci». Le parole del sindaco Emanuele Antonelli alla festa del “Natale tricolore e mondiale” della Pro Patria Ginnastica, che celebra i successi del 2021 nella cornice del tempio del volley della e-work arena, con la madrina d’eccezione Camilla Mingardi (stella della UYBA e top scorer dello scorso campionato), tra il freddo dell’area esterna, scelta obbligata per motivi di capienza, e la zona bar per le premiazioni delle autorità. «Il palaginnastica? Lo facciamo» aggiunge l’assessore allo sport Maurizio Artusa. «La Pro Patria Ginnastica è uno dei tanti fiori all’occhiello della Busto sportiva».

Il miraggio Palaginnastica

Perché alla fine, gira e rigira, si torna sempre lì, al sogno/miraggio del palaginnastica, ancora una volta rimandato dopo il “flop” del maxi-progetto del Campus sportivo di Beata Giuliana. E a quella “cantina” del Palariosto, che da anni sforna campioni e che è assolutamente inadeguata per un’eccellenza sportiva del calibro della Pro Patria Ginnastica. «Prima o poi arriverà e noi saremo contenti – taglia corto sul palaginnastica Sergio Salmoiraghi consigliere e responsabile marketing della società – speriamo in questo mandato, ma sappiamo che il sindaco ce la sta mettendo tutta». E “i ragazzi della cantina“, come li ha ribattezzati lo storico allenatore Rino Scala, sono stati celebrati come si deve. Per la doppia impresa di questo 2021 da sogno: lo Scudetto della Pro Patria alle final six di Napoli e il titolo mondiale nel corpo libero del “tigrotto” Nicola Bartolini. A lui va la Fiamma del Panathlon Malpensa, consegnata dal presidente Massimo Tosi insieme al past president Aldo Albanesi.

Il campione del mondo

«A Busto c’è un pezzo di cuore, la considero la mia famiglia – rivela “Bartoleddu”, originario di Quartu Sant’Elena, vicino a Cagliari, arrivato a Busto dieci anni fa – la Pro Patria è la prima società in cui ho gareggiato, con Stefano Rossini, e qui ho fatto la scuola, con Rosario Vadalà che oltre ad essere il mio presidente era il mio preside. Dopo essere andato a Salerno, sentivo di essere in debito con questa società, e vincere lo Scudetto è stato importante per me, non meno del titolo mondiale. Lo dovevo a Rosario e a tutti loro». Il presidente della Pro Patria Bustese Sportiva, Rosario Vadalà, lo conferma: «Sì, la Pro Patria è una grande famiglia. E Nicola è un ragazzo d’oro, non solo per il titolo iridato». Alla festa sono presenti, oltre al sindaco Antonelli e all’assessore Artusa, anche il presidente del consiglio (già assessore allo sport) Laura Rogora, il “ginnasta del consiglio comunale” Alessandro Albani (ex atleta Pro Patria) e la consigliera Patrizia Testa, presidente onoraria dell’altra gloriosa Pro Patria, quella di calcio.

Gli Scudettati

«Siamo una bella squadra, una bella società – le parole di capitan Ludovico Edalli, 15 titoli italiani e due partecipazioni ai Giochi Olimpici – ci mettiamo il cuore e la passione». E dopo lo Scudetto conquistato a Napoli il team tigrotto si è ulteriormente rinforzato, con la riconferma del neo-campione del mondo Bartolini e l’arrivo del “signore degli anelli” Marco Lodadio. «Due che spaccano veramente tanto» l’efficace sintesi di Edalli, che introduce il “nuovo acquisto” della Pro Patria come «un grande ginnasta con una grinta imparagonabile». Ed è il presidente Vadalà a premiare il tecnico campione d’Italia, il bustocco doc Stefano Rossini: «È proprio bravo, non è solo della Pro Patria – ammette il “Pres” – è arrivato secondo al primo anno, primo al secondo anno, e ha saputo attrarre a Busto un campione del mondo (Bartolini) e un vice campione del mondo (Lodadio)».

Palaginnastica Busto, speranza Pro Patria: «Finalmente usciamo dalla cantina»

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