Incompatibilità in consiglio a Busto? Il PD vuol vedere le carte: «Si faccia chiarezza»

BUSTO ARSIZIO – Le presunte incompatibilità tra gli eletti in consiglio comunale continuano ad agitare l’attesa della prima seduta dell’assemblea civica, in programma martedì 9 novembre. «Noi intendiamo vigilare attentamente su tutte le situazioni» promette il neo-consigliere del PD Maurizio Maggioni, già candidato sindaco del centrosinistra contro Antonelli, preannunciando un intervento in occasione della prima delibera della nuova consigliatura, quella sulla convalida degli eletti. «Vogliamo avere in mano una documentazione che rassicuri sull’assenza di situazioni di incompatibilità – sottolinea l’esponente Dem – se necessario chiederemo che si faccia chiarezza e ci riserveremo di invocare un voto non cumulativo, sui singoli casi».

Il Pd attende le carte

«Ci predisporremo a valutare le situazioni a partire dalla documentazione che verrà consegnata ai consiglieri nei giorni precedenti la seduta – spiega Maurizio Maggioni, il leader della coalizione di centrosinistra che entrerà a far parte del gruppo PD – ciascun consigliere è chiamato a sottoscrivere una dichiarazione di non incompatibilità e immagino che il lavoro della segreteria generale sarà di assistenza e supporto rispetto alle verifiche sulle situazioni problematiche. Per ora non sappiamo chi dichiarerà che cosa o se qualcuno che potrebbe avere delle eventuali incompatibilità sia in procinto di modificare ruoli o partecipazioni societarie, ma ci riserviamo di fare le nostre valutazioni quando avremo in mano tutta la documentazione».

La delibera di convalida

Del resto la responsabilità decisionale, nei Comuni, poggia sulle spalle degli stessi consiglieri, chiamati alla delibera di convalida degli eletti che è il primo punto all’ordine del giorno della seduta inaugurale del 9 novembre. Contrariamente, ad esempio, al Parlamento e al consiglio regionale dove ci sono le “giunte per le elezioni”. «Ecco perché attendiamo di avere a disposizione una documentazione che rassicuri sull’inesistenza di casi di incompatibilità – rimarca Maggioni – se sarà necessario chiederemo di chiarire le posizioni dei singoli eletti e ci riserveremo di invocare una valutazione ad uno ad uno dei casi meno chiari, con un voto singolo in aula invece del voto cumulativo della delibera».

I casi dubbi

Nei corridoi dei palazzi della politica gli occhi sono puntati da giorni in particolare su tre nomi. La presidente della Pro Patria Patrizia Testa e il presidente del Distretto urbano del commercio Matteo Sabba, entrambi eletti con la lista civica per Antonelli Sindaco, e la dipendente di Alfa Srl Giuseppina Lanza, eletta con la lista Riformisti-Lavoriamo per Busto nella coalizione che ha sostenuto Gigi Farioli. Le verifiche sulle loro posizioni sono in corso, per capire se i ruoli ricoperti in ambito societario o professionale possano essere incompatibili con la carica di consigliere comunale. Nel caso della Lanza, l’assenza di ruoli dirigenziali o di responsabilità all’interno della società pubblica escluderebbe l’incompatibilità, mentre sulla posizione della “patron” dei Tigrotti pesa la convenzione con il Comune per la gestione dello stadio Speroni (convenzione che ad esempio non c’era ai tempi dell’assessore Alberto Armiraglio, che anch’egli era presidente della Pro Patria) e per Sabba la concessione del parco Comerio di cui gestisce il chiosco-bar.

Testa e Lanza incompatibili per il consiglio comunale di Busto? Verifiche in corso

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