Quella topica di Letta con rischio quirinalizio

di Massimo Lodi

Letta così, una topica. Euforia da trionfo amministrativo, sottovalutazione dell’umor proprio fra i Dem, sbaglio di pronostico parlamentare. Esiste che alcuni renziani fuocheggino contro il ddl Zan, non esiste che il segretario del Pd ignori il sentiment del suo partito. E le sollecitazioni degli alleati. Da mesi gli chiedevano d’adoperarsi per la revisione e il compromesso. Replica insistita: nisba. Verdetto finale: beffardo. La certezza che mediare fosse inutile s’è volta in perdente sicumera.

Una sconfitta che va oltre il perimetro della legge sull’omotransfobia. Sentenzia: la sinistra detiene zero tituli per mandare al Quirinale un candidato non condiviso dalla destra. Vero che la destra ha il medesimo problema, ma se le getti tra le braccia i renziani, dalla quarta chiama parlamentare – quando basterà una maggioranza assoluta – è in grado di vincere la partitissima. Innalzando al soglio supremo Berlusconi, finora sostenuto a mo’ di bandiera da Salvini e Meloni.

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Massimo Lodi

Se invece vuoi trattare da pari a pari con la destra, e andare a un qualche incasso, ti è vietato erodere i ranghi della sinistra. Semmai devi rinfoltirli. Perché un candidato tuo e basta, sia Gentiloni sia Franceschini sia Veltroni sia Chissacchì, non ce la farà mai. E dunque: o Mattarella bis, con Draghi che resta dov’è. O Draghi al Colle, e un suo fiduciario a Chigi. O tertium datur: una figura della società civile come capo dello Stato, a governo invariabile e niente elezioni anticipate. Però (asterisco): già malridotti e obbligati a concedere in appalto la presidenza del Consiglio, i partiti possono permettersi al vertice della Repubblica una personalità estranea alle loro basi elettorali?

Letta così, una topica. Quel manipolo trasversale di franchi tiratori ha inteso segnalarla aldilà della cerchia del leader vittorioso alle comunali, e subito dopo sconfitto da un’idea irrealistica della politica. Le mancate trattative han sempre causato maltrattamenti istituzionali. Per averne conferma, chiedere alla fila degl’illustri trombati. Ricordate, ultimo cecchinaggio deluxe, Prodi nel 2015? La discarica dei 101 è sempre aperta al rifiuto indifferenziato, che Camera e Senato producono in gran quantità.

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