Industria varesina, a fine 2023 produzione stabile. Il 2024 si apre nell’incertezza

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VARESE Produzione stabile per l’industria varesina a fine 2023, ma il 2024 si apre nell’incertezza. È quanto emerge dai risultati dell’ultima indagine congiunturale del Centro studi di Confindustria Varese relativa al quarto trimestre dello scorso anno. Nel complesso si registra una stabilità produttiva, ma con trend diversificati tra filiere: se alcuni comparti registrano un rimbalzo della produzione altri rimangono sui livelli del trimestre estivo. Prudenza generale sulle aspettative per l’inizio del 2024: nonostante il progressivo calo dell’inflazione, aumentano le incertezze legate al commercio internazionale e rallenta la produzione industriale di importanti paesi partner in settori chiave (come la Germania), con un effetto tangibile sui livelli degli ordinativi interni ed esteri, in calo alla fine del quarto trimestre 2023.

La produzione

Sotto il profilo della produzione nel quarto trimestre 2023 il saldo complessivo delle risposte (calcolato come la differenza tra la percentuale di imprese che dichiarano un aumento e quelle che dichiarano una diminuzione della produzione rispetto al trimestre precedente) è stato pari a +2,6 punti percentuali. La situazione è fortemente diversificata tra filiere e singoli attori, restituendo così un quadro equamente ripartito: solo una maggioranza relativa delle imprese rispondenti (il 34,2%) dichiara un aumento dei livelli produttivi, con analoghe percentuali di stabilità (34,1%) e calo (31,7%). Il grado di utilizzo degli impianti in media è stato pari al 74%. Le previsioni sulla produzione per il primo trimestre 2024 sono orientate ad una cautela e stabilizzazione dei livelli produttivi: il saldo delle risposte è positivo (pari a +8,9 punti percentuali), a causa di una maggioranza di imprese che si aspettano stabilità o aumento dei livelli produttivi (rispettivamente 46,7% e 31,1%).

Ordini e mercato del lavoro

La dinamica del portafoglio ordini prosegue sul trend di incertezza dei trimestri precedenti, alla luce anche dell’incremento delle tensioni internazionali: il saldo nelle risposte è pari a -5,8 punti percentuali, con il 39,4% delle imprese rispondenti che ha segnalato una riduzione degli ordinativi totali alla fine dell’anno, il 27,1% una loro stabilità e il 33,6% un loro incremento. Il saldo delle risposte riferito agli ordinativi esteri è pari a -7 punti percentuali. Per quanto riguarda il mercato del lavoro nel quarto trimestre 2023 a livello provinciale l’Inps rileva che nel comparto industriale sono state autorizzate 2.507.969 ore di cassa integrazione guadagni ordinaria, stabile rispetto alle ore autorizzate nel quarto trimestre 2022 (+0,8%), ma in aumento rispetto alle ore autorizzate nel terzo trimestre 2023 (+57,8%), tuttavia collocandosi in linea con i trimestri precedenti. Complessivamente (considerando la cassa integrazione ordinaria, quella straordinaria e quella in deroga – con un peso ormai prevalente della sola componente ordinaria) nel quarto trimestre 2023 sono state autorizzate 2.591.884 ore di cassa integrazione guadagni nel comparto industriale, in riduzione rispetto alle ore autorizzate nel quarto trimestre 2022 (-2,4%) e in aumento rispetto alle ore autorizzate nel terzo trimestre 2023 (+54,3%). Guardando all’intero periodo gennaio-dicembre 2023, sono state autorizzate complessivamente 9.857.111 ore di cassa integrazione guadagni nel comparto industriale, in diminuzione rispetto all’anno scorso (-6%).

La situazione settore per settore

Metalmeccanico

Sotto il profilo produttivo, nel quarto trimestre 2023 l’offerta vede una prevalenza netta delle risposte di stabilità (46,3%) e di diminuzione (35,4%) dei livelli produttivi rispetto al terzo trimestre 2023; a comunicare un loro aumento solo il 18,3%. Il saldo delle risposte è pertanto pari a -17,1 punti percentuali: a guidare maggiormente la tenuta dell’offerta il mondo della meccanica strumentale e quello dell’elettrotecnica, al cospetto di un calo di comparti come quello della meccanica varia e a monte. Più positiva invece la dinamica del portafoglio ordini a fine trimestre, con un saldo delle risposte pari a +7,5 punti percentuali e, seppur con una sostanziale equa ripartizione delle risposte, una leggera maggioranza di risposte di aumento degli ordinativi complessivi (39,8%). Gli ordini esteri non migliorano invece rispetto al trimestre precedente (saldo percentuale delle risposte: -0,9 punti percentuali). Per il primo trimestre 2024, prevalgono aspettative di tenuta della base produttiva con un outlook di miglioramento: il 50,2% delle imprese si attende una stabilità dei livelli produttivi, il 35,5% un loro aumento e il 14,2% una loro riduzione (con un saldo percentuale delle risposte che dovrebbe così tornare positivo, pari a +21,2 punti percentuali).

Moda

Dopo un quadro di diffusa riduzione dei propri livelli produttivi a inizio 2023, una stabilità nel secondo trimestre 2023 e un netto calo nel terzo trimestre 2023, a fine anno il comparto moda mostra un tono congiunturale in ripresa (dovuto specialmente al rimbalzo della parte tessile della filiera), andando oltre le previsioni del trimestre precedente: netta è la maggioranza di imprese rispondenti, pari al 45,3%, che ha indicato un aumento dei livelli produttivi rispetto al terzo trimestre 2023, mentre il 23,6% ha indicato una stabilità. Tuttavia, bisogna tenere in conto la stagionalità dell’andamento dei livelli produttivi (il confronto a consuntivo è col trimestre estivo), nonché una buona quantità di imprese che ha indicato comunque un calo dei livelli di offerta (31,1%). Pessimiste invece le attese sul primo trimestre 2024: a livello previsionale la maggioranza delle imprese si aspetta una stabilità dei livelli produttivi (il 50,4%) o un loro calo (49,6%). Nessun rispondente ha indicato aspettative di aumento. A influenzare le aspettative gli ordinativi in netto calo: alla fine del trimestre, gli ordinativi complessivi fotografano un quadro prevalentemente negativo – il 55,1% delle imprese rispondenti ne indica un calo, mentre il 44,9% la stabilità (saldo percentuale delle risposte: -55,1 punti percentuali); gli ordini esteri registrano invece un quadro di prevalente stabilità (per il 66,1% delle imprese), ma comunque sui livelli negativi del trimestre estivo (saldo percentuale delle risposte: -33,9 punti percentuali). 

Chimico-farmaceutico

Il settore chimico-farmaceutico nel quarto trimestre 2023, in linea con le previsioni ottimistiche del trimestre precedente, mostra un quadro di netta ripresa produttiva rispetto al trimestre estivo per la quasi totalità del campione. Si inverte invece il segno per la domanda, che vede una prevalenza delle risposte di calo degli ordinativi sul chiudersi del trimestre, sia interni che esteri (saldo percentuale delle risposte sugli ordini totali ed esteri: -32,7 punti percentuali). Il dato gioca un ruolo sul raffreddamento delle attese della filiera sull’inizio del 2024, votate prevalentemente al calo: il 57,1% delle imprese si attende una diminuzione dei livelli produttivi per il primo trimestre 2024.

Gomma-plastica

Nel quarto trimestre 2023, il comparto del gomma-plastica segna un quadro di ripresa dei livelli produttivi per buona parte delle imprese rispondenti (il 63,9%), al di sopra delle attese al trimestre precedente. Simmetrica la situazione del portafoglio ordini complessivo ed estero, indicando una domanda a sua volta in incremento – che impatta positivamente anche sulle previsioni: per il primo trimestre 2024 il 55,8% delle imprese rispondenti si attende una stabilità dei livelli produttivi, mentre il 44,2% un loro incremento.

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