Intemperanze allo stadio a Lecco, Daspo per cinque anni a due tifosi Pro Patria

BUSTO ARSIZIO – L’invasione di campo scavalcando la recinzione e l’accensione di un fumogeno poi lanciato sugli spalti del “Rigamonti-Ceppi” di Lecco, durante il sentito derby sotto il Resegone, costano il Daspo a due tifosi della Pro Patria. Essendo recidivi, per i prossimi cinque anni, i due supporter biancoblù non potranno più rimettere piede in uno stadio di calcio: questo il provvedimento emesso dalla Questura di Lecco, in merito alla gara playoff dello scorso 1 maggio, svoltasi peraltro senza alcun problema di ordine pubblico, grazie anche all’ingente spiegamento di forze nella zona stadio, nei dintorni della stazione e persino sulla superstrada.

Le indagini

Gli episodi contestati risalgono al match del primo turno dei playoff di serie C, Lecco-Pro Patria, finito con la vittoria per 2 a 1 della squadra di mister Sala. Una trasferta che era già costata duemila euro di multa al club di via Cà Bianca per l’invasione di campo (per festeggiare e abbracciare i propri beniamini) di un tifoso al termine della partita, che aveva permesso il passaggio del turno ai tigrotti. Ma gli approfondimenti effettuati dalla Questura della città dei Promessi Sposi, in collaborazione con quella di Varese, hanno portato all’emissione dei due Daspo.

I provvedimenti

«Grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza – si legge nel comunicato della Polizia di Stato di Lecco – si è risaliti all’identità di un soggetto che, al termine dell’incontro di calcio, ha scavalcato la recinzione posta a divisorio tra gli spalti ed il rettangolo di gioco», come peraltro avevano già rilevato i delegati del commissario di campo e della Procura federale. Inoltre, «un secondo tifoso è stato ripreso nell’atto di accendere un fumogeno poi lanciato sugli spalti. Sono questi gli unici due episodi che hanno caratterizzato una giornata che, a causa del rapporto teso tra le opposte tifoserie, si preannunciava come a rischio per l’ordine pubblico ma che, nei fatti, grazie ad un accorto dispositivo messo a punto dalla Questura, si è svolto senza incidenti di sorta». Per la Questura sarebbe stata «fondamentale la scelta di trasportare su un mezzo delle linee urbane appositamente messo a disposizione dalla Linee Lecco, in una adeguata cornice di sicurezza, gli ultras della Pro Patria giunti in treno, il cui trasferimento a piedi dalla stazione ferroviaria allo stadio e viceversa, avrebbe comportato un innalzamento del rischio di disordini di fatto scongiurati».

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