Interreg, la strategia Italia-Svizzera nasce da Varese. Al primo posto la mobilità

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In prima fila i sindaci di Varese Davide Galimberti e di Bellinzona Mario Branda

VARESE – Una strategia comune per costruire le progettualità da presentare in occasione della prima finestra del programma Interreg 2021-2027. A Varese Italia e Svizzera ragionano insieme sui temi che accomunano i due lati del confine e che possono guidare lo sviluppo transfrontaliero. Stamattina, mercoledì 20 marzo, un incontro al Salone Estense (nel video qui sotto le interviste) con i rappresentanti di comuni e parti sociali. Tra i temi affrontati spicca quello della mobilità.


La prima finestra si chiude ad aprile

Si è aperta lo scorso 15 gennaio la prima finestra temporale dell’avviso per la presentazione dei progetti ordinari relativi al nuovo ciclo di programmazione Interreg VI-A Italia-Svizzera 2021-2027. La presentazione delle proposte progettuali è possibile fino alle ore 12 del 15 aprile. Lo stanziamento finanziario totale della prima finestra, relativo a tutti gli obiettivi, è di oltre 54 milioni e mezzo di euro per i beneficiari italiani e di 11 milioni circa di franchi sul versante svizzero. Le successive finestre temporali in cui sarà possibile presentare progetti sono previste dal 15/1/2025 al 15/4/2025 (seconda finestra) e dal 15/1/2026 al 15/4/2026 (terza finestra).

Costruire insieme

«Varese con questo incontro si fa portavoce delle esigenze concrete dei territori: quello di oggi vuole essere un momento di rete e di relazione – ha detto il vicesindaco di Varese Ivana Perusin che ha aperto i lavori – ragioniamo insieme affinché le risorse vengano investite in maniera efficace». Tra i presenti in prima fila i vertici locali dei sindacati Cgil, Cisl e Uil e i sindaci, tra cui Massimo Mastromarino di Lavena Ponte Tresa (nonché presidente di Acif) e il primo cittadino di Bellinzona Mario Branda. «Sicuramente – commenta quest’ultimo – un tema fondamentale è la mobilità sapendo quante persone si spostano quotidianamente verso il Canton Ticino e viceversa, poi ci sono i grossi temi collegati a economia e digitalizzazione e anche l’aspetto culturale».

Il tavolo dei relatori: a sinistra il vicesindaco Perusin

Tra Zurigo e Milano

Ad entrare nel cuore della discussione sono stati Gianluigi Ferri, organizzatore di progetti di promozione del territorio; Furio Bednarz, ricercatore; Eliana Minelli, professoressa associata Liuc; Moreno Baruffini, ricercatore dell’Istituto Ricerche Economiche dell’Università della Svizzera Italiana. Il documento di inquadramento strategico presentato oggi a Palazzo Estense parte da un focus sulle potenzialità di un territorio compreso tra le metropoli Zurigo a nord e Milano a sud. Una regione con forti vocazioni industriali, un’accentuata attrattività turistica e il ruolo di piattaforma logistica. Ma ci sono anche difficoltà e sfide comuni da vincere, come il declino demografico, l’inclusione dei giovani Neet e la necessità di costruire sinergie nel campo della formazione e dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro.

Nuova mobilità

In funzione di questi scenari sono stati definiti alcuni ambiti di intervento che potrebbero generare progettualità. In cima la mobilità, suddivisa in tre filoni: il primo è la mobilità pendolare. L’obiettivo individuato è la riduzione della mobilità privata e l’incremento del trasporto collettivo e pubblico. Da valorizzare maggiormente il trasporto su acqua. Quindi la mobilità turistica, con interventi che favoriscano l’utilizzo di mobilità pubblica, collettiva e sostenibile attraverso servizi transfrontalieri di car e bike sharing turistico. Infine la mobilità sociale affinché venga sostenuta la mobilità incisiva per categorie fragili come anziani, studenti e lavoratori a basso reddito.

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