Jerago, Marino trascina il sindaco al Tar e vince la causa. «Degrado politico»

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JERAGO CON ORAGO – Il Tar della Lombardia condanna il Comune di Jerago con Orago per non aver consentito l’accesso ai dati richiesti dal consigliere di minoranza Salvatore Marino. La sentenza della Sezione prima, presieduta dal giudice Antonio Vinciguerra, è stata pubblicata nei giorni scorsi e parla chiaro.

La sentenza 

Dopo 10 mesi, si conclude la vicenda del mancato accesso al protocollo del Comune di Jerago con Orago, con la recente sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia, che ha pienamente accolto il ricorso di Gente di Jerago con Orago annullando “l’ordine di servizio” del Sindaco e condannando il Comune a consentire l’accesso ai dati richiesti con cadenza settimanale. «Il Tribunale ha condiviso sotto ogni profilo la nostra tesi, con la quale abbiamo smontato in ogni punto le argomentazioni del Comune a sostegno del rifiuto. Al di là del valore giuridico in termini di precedente giurisprudenziale, l’operato dell’Amministrazione Aliverti si dimostra ancora una volta fallimentare», commentano i consigliere di opposizione Salvatore Marino, Andrea Panfili e Gianluca Rabuffetti. 

La storia 

Al fine di poter esser a conoscenza dell’operato dell’Amministrazione Comunale per svolgere adeguatamente il mandato di Consiglieri di minoranza, il 27 dicembre del 2021 il capogruppo di opposizione Salvatore Marino ha chiesto l’accesso al protocollo del Comune di Jerago con Orago. L’accesso è stato consentito regolarmente per quasi due mesi, ma il 24 febbraio, con un ordine di servizio ora ritenuto illegittimo dal Tar, il sindaco Emilio Aliverti ha ordinato alla Responsabile dell’Ufficio Affari Generali «di sospendere immediatamente l’invio del protocollo settimanale al Consigliere Marino». Di fronte a questo atto «antidemocratico e illegale, che negava la facoltà espressamente prevista dall’Art. 43 comma 2 del Testo Unico degli Enti Locali, dopo numerose e inutili richieste bonarie e diversi tentativi di far annullare la decisione, a inizio giugno sono stato costretto a far ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale per ottenere il ripristino dei diritti istituzionali», spiega Marino.
Ora arriva la sentenza. Che annulla l’Ordine di Servizio del sindaco Emilio Aliverti che vietava l’accesso al Protocollo; obbliga il Comune di Jerago con Orago a consentire l’accesso ai dati richiesti da Marino e  condanna il Comune di Jerago con Orago a pagare le spese di lite e tutte le spese processuali. 

Degrado politico

Esprimono soddisfazione i tre consiglieri di opposizione: «Vogliamo evidenziare ai cittadini, non senza rammarico, a che livello di degrado politico ci hanno portato quasi cinque anni di amministrazione Aliverti. Siamo giunti al punto che il Sindaco di Jerago con Orago ritenga normale interpretare esclusivamente a suo favore le leggi più basilari dell’ordinamento democratico per nascondere l’operato della sua Amministrazione e bloccare l’attività di controllo politico-amministrativo da parte del Consiglieri Comunali. Cosa voleva nascondere? Sospettiamo che il Sindaco Aliverti abbia voluto celare il più possibile i progetti dei Lavori Pubblici e i verbali di Coinger relativi alla nuova tariffa puntuale della raccolta rifiuti, in modo da mettere i cittadini di nuovo di fronte al fatto compiuto (così come già fatto nel caso della distruzione del viale alberato lungo via Milano ad Orago) e di evitare le legittime osservazioni della minoranza. Questo modo di operare è aberrante, perché non rispetta la dinamica democratica delle istituzioni repubblicane.
La decisione insensata del Sindaco di vietare l’accesso al protocollo ai Consiglieri Comunali ha comportato anche un danno economico a carico dei cittadini, che si poteva facilmente evitare. L’ostinazione del Sindaco ha portato il nostro Comune a subire la sentenza dal Tar e un danno di circa 6.000 euro per le spese legali e per il risarcimento a Marino. Mentre nei paesi democratici un Sindaco che perde e vede annullato un suo provvedimento dal Tribunale si dimette, a Jerago con Orago si fa finta di niente. Chiediamo ai consiglieri di maggioranza di prendere pubblicamente le distanze dall’operato del Sindaco Aliverti».

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