La candidatura di Bonoldi, il Molina e il Politeama: a Varese scoppia la polemica

A destra il comunicato "griffato". Sopra Zanzi e Gregori. Sotto: Galimberti e Bonoldi

VARESE – Uno scossone. L’annuncio del presidente del Molina di lasciare il proprio ruolo alla guida della Fondazione per candidarsi con Lavoriamo per Varese a sostegno di Galimberti ha subito dato vita a una serie di reazioni. Dai civici di Varese 2.0: «Un altro folgorato sulla via di Galimberti», a Mauro Gregori de La Civica – Azione: «Dov’è finito il galateo politico, visto che Bonoldi da presidente del Molina ha condotto l’operazione Politeama?». Senza tralasciare le chat politiche, ovvero le nuove piazze digitali nelle quali si discute e dove, in questo caso, gira una copia del comunicato stampa di Bonoldi accompagnato dal commento: “Il presidente del Molina si mette a fare spot elettorali con la carta intestata della Fondazione?”. Insomma, una candidatura che agita le acque agostane della campagna elettorale.

La presa di posizione di Forza Italia

Forza Italia con una nota firmata da Piero Galparoli, Simone Longhini e Filippo De Sanctis partono dalla candidatura Bonoldi per aprire una riflessione più ampia sul dibattito Politeama – Apollonio.

Eccoci all’apertura del sipario, finalmente! Bonoldi svela la scena e sceglie Galimberti. Qualche perplessità la desta una discesa in campo firmando da Presidente in carica (con tanto di carta e bollo) della Fondazione Molina, ma non è questo il punto. Il suo passo avanti ci fa capire come sia stata progettata e gestita l’operazione Politeama: per rimanere in tema teatrale sembra davvero che ci sia un unico regista ed un copione già scritto con parti in commedia assegnate.

Un approccio così va bene a teatro ma non va bene nella realtà, e purtroppo se ne vedono gli effetti!

La cultura varesina ha bisogno di dialogo, ascolto e condivisione dei progetti futuri. Ha bisogno di vedere la nascita di spazi indipendenti, utili, e diversi dove ogni formazione possa esprimersi liberamente. Ha bisogno di sostegno incondizionato e trasparente da parte dell’amministrazione cittadina. Non ha invece bisogno di un unico “teatro di Stato” che cancella ogni altra sala con il suo arrivo e nemmeno di copioni già scritti.

Forza Italia vuole la cultura sempre più presente nell’agenda politica di questa campagna elettorale, e nell’agenda di governo una volta eletto Matteo Bianchi Sindaco della Città di Varese, questo sarà il nostro impegno per il futuro di Varese.

Angei – Brianza (Lega): »Scelta inopportuna»

Guido Bonoldi, nel 2018 nominato presidente della Fondazione Molina dal Sindaco Davide Galimberti, annuncia la propria candidatura a sostegno proprio di Galimberti e lo fa nel modo peggiore, utilizzando nome e immagine della Fondazione stessa che presiede e finendo così con lo strumentalizzare politicamente un ruolo che deve andare oltre le appartenenze proprio per rispetto dell’incarico che gli era stato affidato.

Ci sembra quanto meno inopportuna la scelta adottata dall’ormai ex presidente della Fondazione Molina, Guido Bonoldi, di annunciare la sua candidatura nella lista “Lavoriamo per Varese” a sostegno di Galimberti, tramite un comunicato stampa su carta intestata della Fondazione stessa”.

Una scelta che sfiora la scorrettezza istituzionale, e decisamente poco opportuna a livello politico” chiosano Brianza e Angei. Così facendo Bonoldi ha inevitabilmente, trascinato la Fondazione Molina in un contesto politico che certamente non le compete, e dal quale doveva restare estranea, visto il ruolo cruciale che essa svolge per la città di Varese e non solo. Insomma una caduta di stile che certamente si sarebbe dovuta evitare e un motivo in più per dare un cambio di rotta netto a Varese, con Matteo Bianchi sindaco” concludono i due.

Che fine ha fatto il galateo politico?

«Siamo esterrefatti dalla candidatura di Bonoldi – dice Mauro Gregori – Al netto delle vicende giudiziarie che riguardano il Molina, l’allora presidente Campiotti aveva palesato di donare il Politeama al Comune di Varese, poiché la Fondazione a sua volta l’aveva ricevuto in donazione. Ora ci troviamo con il presidente (ormai ex) del Molina, candidato con il sindaco che l’ha nominato. E che quando era presidente ha sottoscritto un accordo di cessione di superficie del Politeama al Comune che porterà nelle casse del casa di riposo 55 mila euro l’anno per i prossimi 90 anni. Questo senza avere alcuna certezza sul ruolo culturale che il Politeama avrà per la città».

E ancora: «Contemporaneamente, poco più di un mese fa, l’amministrazione ha detto di togliere all’Apollonio i 50 mila euro l’anno di sovvenzioni. Così la città subirà un duplice effetto: da un lato l’incertezza sul ruolo del Politeama, dall’altro è stata messa in difficoltà l’unica struttura che al momento dà un’offerta culturale a Varese. E siamo stupiti che alla luce di tutto ciò Bonoldi dichiari di “schierarsi con Galimberti perché la città così sarà in ottime mani”. Io credo che sotto il profilo del galateo e della deontologia politica questa situazione sia inaccettabile. Così come non si possono accettare gli annunci a go-go di rotonde, nuovi progetti che stanno caratterizzando l’attività dell’amministrazione. Spero che la maggior parte dei varesini comprendano che mera campagna elettorale».

La nota di Varese 2.0

Prendiamo atto e rispettiamo la scelta di Guido Bonoldi, tuttavia ci sembra doveroso manifestare almeno una grande perplessità. Ci saremmo aspettati che uno delle figure principali del progetto Politeama non abbandonasse il campo poche settimane dopo aver siglato un accordo ultranovantennale che impegna significativamente le casse Comunali, andando a sostenere proprio la controparte di questo accordo. Tutto legittimo, sia chiaro, ma tutto ciò adombra politicamente, ce lo consentirete, quella trasparenza tanto celebrata. Si aggiunga che Guido Bonoldi va ad ingrossare le fila di quel laboratorio metacivico a cento teste che risponde al nome di “Lavoriamo per Varese con Galimberti Sindaco” dietro al quale, sempre parlando politicamente di trasparenza, dopo le divisioni di “Lega Viva” (il riferimento è alla spaccatura della Lega Civica prima e di Italia Viva poi ndr), si fa fatica a capire chi tira le fila. In bocca al lupo Dottore e grazie di cuore per il suo grande aiuto nei momenti complicati della pandemia, li sì, l’apprezzamento è totale e sincero.

Il comunicato e l’endorsement su carta intestata

Infine c’è il comunicato che sta girando sulle chat. Una nota in cui Bonoldi spiega le ragioni delle sue dimissioni e – recita il commento che accompagna l’immagine sulle chat – fa campagna elettorale utilizzando la carta intestata della fondazione.

Varese Bonoldi comunicato