La luna per riconsiderare la “biglia blu”

luna terra biglia blu

E’ la notte della luna. Ciquant’anni fa ci misero piede Neil Armstrong e Buzz Aldrin, i primi uomini a passeggiare sul nostro satellite. Celebriamo l’evento che aprì nuove frontiere alla scienza e non solo. Chi viaggia attorno o sopra i sessant’anni non può aver dimenticato quello storico, emozionante momento. Nè può fingere di aver scordato la nuova prospettiva da cui si guardava la terra. La biglia blu, blu marble, come apparve in verità qualche anno dopo in una famosa fotografia scattata dall’Apollo 17. La nostra splendida, azzurrissima terra, che da lassù si manifesta in tutta la sua bellezza. Ma anche nella sua limitata dimensione, una piccola palla rotonda sperduta nel cosmo, che dalla luna si può nascondere con un dito.

Ecco, l’aver conquistato la luna ci aiuta a capire il senso della nostra fragile presenza nell’universo. Un infinito al quale appartiene la nostra finitudine. Forse dovremmo imparare proprio questo quando rivediamo quelle immagini: i due astronauti che saltellano sul suolo lunare e, sullo sfondo, il pianeta in cui viviamo. Certo, sullo sfondo, a testimoniare che siamo soltanto una briciola di un tutt’uno che ci avvolge e ci compenetra. Spesso non ce ne accorgiamo, o forse non ci interessa rendercene conto, distratti dalle miserie della quotidianità, dalle nostre presunzioni, arroganze e false certezze. Non ci badiamo, ma se ci soffermassimo un attimo a guardare di sotto, scrutando il nostro pianeta dal punto di osservazione di Armstrong e Aldrin magari comprenderemmo che tante volte ci buttiamo via per un nonnulla o, peggio, buttiamo via la “biglia blu” come soltanto la dabbenaggine umana sa e può fare.

La luna ha ispirato sognatori, visionari, pittori, scrittori, musicisti, poeti e innamorati. Il 21 luglio del 1969 è probabilmente successo qualcosa che ha in qualche modo interrotto il flusso della fantasia: lassù non c’era nulla se non polvere e sassi. Neanche il vento a far sventolare la bandiera. Ma da lassù c’era e c’è modo per rivedere alcune nostre convinzioni. E per rimetterci in gioco partendo dal “piccolo passo di un uomo, un grande passo per l’umanità”. Un passo anche per i cuori e le menti di tutti noi.

Luna terra biglia blu – MALPENSA24