La mensa alle Rodari di Fagnano si farà. Ma serviranno più di 2 milioni di euro

Un. momento del consiglio comunale di Fagnano

FAGNANO OLONA – Un passo avanti a tutti. Sempre. Al Castello i botti di fine anno sono arrivati con qualche giorno d’anticipo. Da una parte e dall’altra. Sponda maggioranza: la mensa alle Rodari si farà «anche se ha comportato una scelta difficile da parte nostra», visto che i costi sono schizzati da 800 mila a 2 milioni e 100 mila euro. Sponda opposizioni: a fronte della spesa raddoppiata hanno cercato di far passare ai raggi X il progetto. Che però, al momento, quasi nessuno ha ancora visto. Ma c’è. Lo certifica l’impegno di spesa di 138 mila euro destinato al professionista progettista.

Lascia o raddoppia

Lascia o raddoppia (anzi, quasi triplica). Il titolo di un fortunato quiz televisivo condotto dal grande Mike Bongiorno descrive più o meno il bivio al quale si è trovata l’amministrazione. Il progetto mensa, finanziato in toto dal Pnrr con 800 mila euro, al momento del tirar le somme e anche le righe (del primo vero progetto) è lievitato fino a quasi triplicare. A quel punto il sindaco Baroffio e gli assessori hanno dovuto decidere tra: mollare il colpo e perdere il finanziamento oppure mettere mano ai forzieri comunali e realizzare l’opera. L’amministrazione ha optato per la seconda opportunità e ha portato in consiglio d’urgenza la scelta fatta per incassare anche il voto dei consiglieri (seduta del 27 dicembre).

Chi non la voleva ora la deve fare

Opera, va detto, che Siamo Fagnano manco aveva tra le priorità (e nemmeno tra le opere “secondarie”) del programma elettorale. A porre il problema e a spingere nella direzione di realizzare l’opera, infatti, sono state le minoranze, le quali in consiglio (va detto anche questo) non si sono opposte all’opera, ma hanno messo sul tavolo dubbi e quesiti sul triplicare dei costi. «Non tutti risolti – hanno detto i consiglieri d’opposizione – con la giustificazione del “caro materie prime”».

E se da un lato sindaco Baroffio, vicesindaco (e assessore al Bilancio) Simona Michelon, assessore ai Lavori pubblici Simona Mezanzani e capogruppo in pectore Luca Mauro hanno provato a spiegare “il dramma del lascia o raddoppia”, la scelta «dolorosa, perché non è stata semplice da assumere», di una variazione di bilancio da 1 milione e 200 mila euro e tentato di incassare l’unanimità su un’opera che a quanto pare nessuno osteggia, dall’altro le minoranze non hanno indietreggiato sul chiedere approfondimenti.

Nuova mensa sotto l’albero. Ma a scatola chiusa

«Sul come sia possibile che una mensa scolastica arrivi a costare 3 mila e 700 euro al metro quadrato», hanno a più riprese sostenuto Paolo Carlesso (Solidarietà e progresso); Luciano Almasio, Fausto Bossi (Centrodestra) e Federico Fasolino (Fagnano tricolore). Ma anche: «Quali sono le differenze tra il progetto che incassato i fondi del Pnrr e quello che è lievitato a oltre 2 milioni». Oltre a chiedere «di poter vedere il progetto, poiché a oggi – hanno convenuto le opposizione – questa amministrazione ci chiede di votare una variazione di bilancio, all’ultimo momento quando invece il tempo per fare le cose con calma c’era, a scatola chiusa».

Tre ore (tanto è durato il consiglio) di sofferenza e insofferenza tra maggioranza e minoranza. Poiché l’incomunicabilità tra le parti non solo è emersa in maniera costante per tutta la seduta, ma a più ripresa è stata anche oggetto di interventi nel corso del dibattito.

Ora la variazione è stata approvata. Con voto unanime di Siamo Fagnano e con tanto di dichiarazione di Luca Mauro (chissà se il padre Donato Mauro, fresco di dimissioni, avrebbe fatto la stessa cosa), il quale ha tagliato la testa al toro (e alla discussione che sembrava non aver fine) dicendo che il gruppo avrebbe votato in maniera convinta a favore della scelta. Tre i voti contrari: quelli del centrodestra e l’astensione di Solidarietà e progresso.