La re-Azione del sindaco di Olgiate: «Io con Calenda? Mi piace, ma per ora no»

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OLGIATE OLONA – Un comunicato ufficiale, una pizzata e una (mezza) smentita. L’annuncio dei vertici provinciali del partito di Calenda di aver annoverato tra le proprie fila il sindaco di Olgiate Gianni Montano ha destato sorpresa negli ambienti politici di villa Gonzaga. E anche nello stesso primo cittadino. Il quale conferma di seguire «con interesse il movimento, perché ha idee politiche vicine alle mie»; ammette di aver partecipato a una pizzata di “azionisti”, «anche se sono arrivato in ritardo e ho bevuto solo il caffè»; precisa che «poi non so nemmeno esattamente chi siano. Nel senso che ho scambiato quattro chiacchiere e tutt’al più posso essere considerato un simpatizzante. Non certo un referente di Azione in provincia di Varese» e conclude: «Almeno per il momento. Un domani chissà».

La re-Azione di Montano

Dalla reazione del sindaco di Olgiate sembra di capire che il comunicato sia uscito senza alcuna condivisione. Anche se il contatto tra i referenti varesini di Azione c’è stato. «Sono andato a un loro incontro. Ho idee che sono simili a quelle del movimento (Montano non parla di partito: «Non mi risulta che esista») di Calenda. Ho visto che ci sono persone che vogliono impegnarsi a fare politica sui contenuti e li seguo con interesse. Ma da qui a dire che sono un loro referente ce ne passa». E’ anche vero però che ciò che a questo punto sembra una fuga in avanti ha lusingato il primo cittadino: «Non posso negare che mi ha fatto piacere essere visto come una persona di riferimento per chi ha posizioni politiche uguali alle mie. Del resto la mia storia politica è chiara io vengo dalla Democrazia Cristiana. Ed è in quell’area che politicamente “osservo” quel che accade».

La reazione in Paese da Vivere

Quel che è certo, anche se nessuno ufficialmente parla, è che il comunicato stampa non è passato inosservato nel gruppo civico del sindaco. La chat di Paese da vivere, racconta qualche ben informato, ieri (giovedì 2 gennaio) ha avuto più di un sussulto. “Ma come, il nostro sindaco ha sempre detto di essere distante dai partiti, tutti noi abbiamo messo simboli e appartenenze nel cassetto e ora lui prende posizione?”. Questa in sintesi la reazione di più di un esponente. E forse anche il motivo per cui Montano ha deciso di uscire allo scoperto e spegnere il principio d’incendio.

Leghisti in mezzo al guado

Ora, se il sindaco sia riuscito a riportare tutto nell’alveo del civismo non lo possiamo certo sapere. Almeno per ora. Sta di fatto che quel comunicato ha creato qualche mal di pancia. Anche perché in Paese da vivere ci sono leghisti “in mezzo al guado”, nel senso che stanno pagando con un procedimento di espulsione (avviato e senza esito per chissà quanto tempo ancora) la scelta di aver sostenuto il progetto civico di Paese da vivere, voltando le spalle alla sezione olgiatese (da tempo risicata nei numeri di iscritti) che si è schierata con Alda Acanfora, candidata ufficiale del centrodestra unito (almeno in apparenza). E l’annuncio dei vertici provinciali di Azione (seppur parzialmente smentita dal primo cittadino) non aiuta certo chi, in nome di un progetto civico, ha lasciato l’Alberto da Giussano nel cassetto. Insomma, un sassolino – dice qualcuno – lanciato in uno stagno, ma che ha già creato cerchi concentrici che sono già andati ben lontano.

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