LA RICETTA DEL DOTTORE Farifrittata con patate e carote

di Patrizia Magnani
(Dottoressa della Fondazione Iseni y Nervi Città della Salute)

La frittata si può fare anche senza uova, è proteica e molto buona!

INGREDIENTI:

  • 100 g di farina di ceci
  • 150 ml di acqua
  • 1 patata
  • 1 carota
  • 1 cucchiaio di aceto di mele
  • 1 punta di lievito istantaneo o bicarbonato
  • olio extravergine di oliva
  • erbe aromatiche

PROCEDIMENTO:

Fai rosolare le verdure tagliate a cubetti con un filo d’olio, per circa 5 minuti. Aggiungi l’acqua e lascia cuocere 10 minuti coprendo con un coperchio.

Intanto prepara la pastella mescolando la farina di ceci con erbe aromatiche, sale, olio evo, aceto, lievito e l’acqua poco alla volta.

Aggiungi le verdure all’impasto e cuoci la farifrittata in una padella antiaderente ben oliata. Cuocila 10 minuti coprendo con il coperchio, poi girala e lasciala rosolare sull’altro lato altri 5 minuti.

PROPRIETA’ BENEFICHE:

I ceci si prestano alla maggior parte dei regimi alimentari. Per il buon apporto energetico, soprattutto costituito da carboidrati, contribuiscono alla copertura del fabbisogno calorico giornaliero. Questo non è comunque eccessivo poiché, nonostante siano semi amidacei, il carico glicemico è comunque di media entità, a vantaggio di chi dovrebbe seguire una dieta ipocalorica dimagrante.

In virtù della ricchezza di fibre, questi dovrebbero avere un indice glicemico e insulinico piuttosto contenuti, più consigliabili anche nel trattamento del diabete mellito tipo 2 e dell’ipertrigliceridemia. La presenza di acidi grassi “buoni” e fattori nutrizionali altrettanto benefici (lecitine e antiossidanti) li rende idonei alla terapia alimentare contro l’ipercolesterolemia.

Le fibre alimentari dei ceci sono anche ottimi prebiotici e regolatori intestinali. Nutrono la flora batterica fisiologica e prevengono la stipsi o stitichezza.

L’abbondanza di proteine è una caratteristica importantissima nell’alimentazione dei popoli del terzo e quarto mondo. Ne possono trarre vantaggio anche i vegani, soprattutto se sportivi. Tuttavia, per completare il profilo di amminoacidi essenziali (ricordiamo che hanno medio valore biologico), è necessario associarle a ingredienti di origine animale o vegetali che apportino gli amminoacidi mancanti – come alcuni cereali, meglio se integrali.

I ceci si prestano alla dieta per la celiachia, l’intolleranza al lattosio e all’istamina. Sono invece da assumere con moderazione in caso di iperuricemia e possibilmente da evitare nella fenilchetonuria.

La ricchezza in acido folico li rende consigliabili nella dieta della donna incinta. Tuttavia, rammentiamo che la cottura ne riduce sensibilmente il contenuto.

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