L’addio di Velasco: «Grazie Busto. Ma io da sempre contrario al doppio incarico»

BUSTO ARSIZIO – «Mi è stato chiesto di smettere subito e quindi ieri a Busto Arsizio mi hanno chiesto di dimettermi, cosa che io ho fatto senza problemi». Così Julio Velasco, neo-CT della Nazionale di volley, spiega il suo addio alla UYBA, maturato ieri, 20 novembre, alla vigilia della sua presentazione ufficiale organizzata dalla FIPAV al Centro Pavesi di Milano. «La situazione che si è creata per la società Uyba è stata difficile – ha ammesso il Maestro argentino – ringrazio Busto Arsizio e le giocatrici».

Le parole di Velasco

«Sento una grande responsabilità e sono molto contento di accettare questa sfida – le parole di Velasco di fronte ai giornalisti – ringrazio Busto Arsizio: la situazione che si è creata è stata difficile. Mi è stato chiesto di smettere subito e quindi ieri mi hanno chiesto di dimettermi, cosa che io ho fatto senza problemi. Ringrazio il gruppo di giocatrici che ho avuto, un gruppo fantastico dal quale ho imparato molto». Poi ha pronunciato anche parole molto chiare sul tema del doppio incarico: «Io sono del parere che quando uno è impegnato col club deve pensare solo a quello, ma lo stesso deve valere quando è impegnato in Nazionale – spiega il tecnico di La Plata – sono sempre stato contrario al doppio incarico, quando ero alla guida della nazionale maschile rifiutai un assegno in bianco dalla famiglia Ferruzzi per allenare Ravenna».

Il presidente della Federvolley

«Il contratto di Velasco inizierà a partire dal 1° gennaio 2024 e terminerà nel 2026» annuncia il presidente federale Giuseppe Manfredi. A proposito del comunicato della UYBA il boss della Fipav taglia corto e prova a tenersi lontano dalle polemiche: «Nessuno ha voluto togliere niente a nessuno – chiarisce Manfredi – dal consiglio Federale ho avuto il mandato per il no al doppio incarico. A Busto Arsizio noi abbiamo risposto, perché Julio quando ha firmato con il club aveva la possibilità di liberarsi in qualsiasi momento per andare ad una nazionale. A me dispiace tantissimo per la situazione venutasi a creare con Busto, una società storica, ma la Nazionale è un patrimonio di tutti». Insomma, porte chiuse al club del presidente Pirola: «Se Busto avrà delle lagnanze le farà valere nelle sedi opportune, ma noi abbiamo la coscienza tranquilla perché se Velasco non si sarebbe potuto liberare avremmo dovuto fare altre scelte».

Malagò: «Un misunderstanding»

«Il presidente Manfredi è un amico e lo stimo, mi ha sempre tenuto informato della sua idea di Julio Velasco. Ho parlato con il presidente di Busto Arsizio, Giuseppe Pirola, che ho trovato una persona gentile e seria, e l’ho detto anche a Manfredi: c’è stato un misunderstanding». Lo ha dichiarato il presidente del Coni Giovanni Malagò, commentando il caso Velasco a margine della conferenza stampa della giunta nazionale. «Oggi siamo al 21 novembre, vediamo se da qui al primo gennaio si trova il modo di evitare imbarazzi nell’ambiente».

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