Le minoranze di Fagnano: «Pronti a chiedere un nuovo consiglio sulla Torre»

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FAGNANO OLONA – «Siamo pronti a chiedere la convocazione di un consiglio comunale straordinario per discutere il punto sulla torre. Ritirato senza averlo messo ai voti come invece prevede il regolamento del consiglio comunale». Lo afferma Marco Baroffio, capogruppo di Siamo Fagnano e che ha condiviso la possibilità di riportare tutti in consiglio con gli altri gruppi di opposizione Fagnano Bene Comune e Cinque stelle.

La resa dei conti

La sensazione è che la resa dei conti, che si sarebbe consumata l’altra sera in consiglio qualora il punto sul capannone fosse stato discusso, è stata solo rinviata. E ora, con le minoranze pronte a chiedere la convocazione di un nuovo consiglio comunale, i tempi potrebbero anche accorciarsi. «Il ritiro del punto sul capannone andava messo ai voti. Lo dice il regolamento – spiega Baroffio – Per questo faremo la richiesta di convocare un nuovo consiglio con quel punto all’ordine del giorno. Anche perché così riusciremo finalmente a capire chi comanda al Castello: se la giunta, i consiglieri di maggioranza, il sindaco Catelli o il commissario della Lega Paola Reguzzoni».

Bisogna però tenere conto che la politica fagnanese ha abituato tutti a colpi di scena tali, che nemmeno la più fervida fantasia riuscirebbe minimamente immaginare.

Crescono i malpancisti

Ora che in Più Fagnano i “malpancisti” (a parole) siano sempre di più è abbastanza assodato. In Forza Italia, che lo dice abbastanza chiaramente nell’ultimo comunicato, ma anche in Lega, dove però l’unica voce ufficiale è quella del commissario. Il Carroccio locale, infatti, se ne guarda bene dal parlare. La questione scotta e il rischio di ustionare le mani nel maneggiarla è altissimo. Per questo i leghisti hanno scelto la strategia del muoversi dietro le quinte o a fari spenti, che dir si voglia. Anche se il tentativo fatto in extremis per spostare la lancetta dal “votare no” al “votare sì” dai vertici commissariali e provinciali non è andata (per il momento) a buon fine.

Come foglie d’autunno

In Più Fagnano quindi si continua a stare “come d’autunno sugli alberi le foglie”. Appesi a un filo e in balia di ogni refolo di vento. Che in questo momento tira più forte che mai. Visto che gli azzurri hanno già ribadito il loro voto contrario, che in Lega c’è chi è “pronto a salutare” in caso di imposizioni esterne e che il sindaco ha prima lasciato intuire e poi detto che in caso di bocciatura del progetto la storia è finita. Insomma tutti sono tentati dal staccare la spina, nessuno ha il coraggio di metterci la mano.

E così si consumano i giorni, con le voci che si rincorrono, le giunte che non si riuniscono, le illazioni che si alimentano e che hanno quale unico effetto di far fibrillare il centrodestra locale. A oggi, è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, piuttosto che la torre in consiglio. “Ma – commenta qualcuno dei ben informati – sono pronto a scommettere che alla fine nessuno si scollerà dalla sedia che occupa“. E se così sarà le vicende del Castello promettono di essere senza fine. Proprio come certe telenovela sudamericane degli anni Ottanta.