Le proposte per il fine settimana a Milano

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San Francesco, la superstar del Medioevo. In scena al Teatro Carcano

a cura di Angela Bruno

Venerdì 19 gennaio

“FRA’ – San Francesco, la superstar del Medioevo” al Carcano

“FRA’ – San Francesco, la superstar del Medioevo” di e con Giovanni Scifoni: è questo lo spettacolo che propone il Teatro Carcano, alle 19.30, in corso di Porta Romana 63, in replica alle 20.30 e alle 16.30 sabato e domenica. Orchestrato con laudi medievali e strumenti antichi, la rappresentazione si interroga sull’enorme potere persuasivo che genera sui contemporanei la figura superpop di Francesco. Tutti conoscono San Francesco. Perché è così irresistibile? Come si fa a parlare di lui senza essere mostruosamente banali? Francesco aveva di speciale che era un grande artista. Nessuno nella storia ha raccontato Dio con tanta geniale creatività. Le sue prediche erano capolavori folli e visionari. Erano performance di teatro contemporaneo. Giocava con gli elementi della natura, improvvisava. E così è riproposto in un monologo.

Massimo Ghini e Paolo Ruffini in ‘Quasi Amici’ al Teatro Manzoni

Massimo Ghini, attore poliedrico e sempre originale, e Paolo Ruffini interpretano, il primo come Filippo e il secondo come Driss, ‘Quasi Amici’, alle 20.45, al Teatro Manzoni: trasposizione del film omonimo di Eric Toledano e Olivier Nakache con adattamento e regia di Alberto Ferrari. “Quasi Amici è una storia importante che merita di essere condivisa e raccontata – viene spiegato nelle Note di Regia -. Anche con il linguaggio delle emozioni più profonde: quello teatrale. Un adattamento per il teatro perché permette di dilatare, in drammaturgia teatrale, quelle emozioni che nascono per il cinema con un altro linguaggio, non solo visivo, ma anche filmico. Due uomini si incontrano per un caso e questo caso farà sì che diventino uno per l’altro indissolubili, l’uno indispensabile alla vita dell’altro e lenitivo alla ferità fatale che ognuno ha dentro di sé”.

Sabato 20 gennaio

L’Odissea e il senso dell’ospitalità per i bambini al teatro Il Trebbo

Trebbo, dal latino trivium: incrocio. Nel dialetto romagnolo “facciamo un trebbo” significa incontriamoci. E al Teatro Trebbo, chiamato così non per caso, in via De Amicis alle 15 e alle 17 per i bambini dai 6 anni in su è in programma l’Odissea in una forma certamente particolare. Come fosse un punto in cui tre vie, quella dell’autore, quella dell’attore e quella dell’energia vitale del gioco dei bambini, si incontrano. Lo spettacolo inizia, come il poema, da Telemaco. È un figlio alla ricerca di un padre, di cui non ha ricordi. Tutti parlano di Odisseo, Telemaco chiede alla madre di parlargli del padre. E la madre, come la Musa, narra. L’Odissea ci parla di una nostalgia di una figura paterna reale. Ma Odisseo non è solo un padre, è anche un migrante, un uomo che, sbattuto da un punto all’altro del Mediterraneo, chiede ospitalità. Il grande tema dell’Odissea è infatti quello dell’ospitalità.

Domenica 21 gennaio

‘Il Violino della Shoah’, la memoria in musica al Conservatorio

Il ricordo dell’Olocausto, il presente con la bellezza e il senso della musica per non dimenticare l’orrore ma nemmeno la bellezza dei suoni. Alla sala Verdi del Conservatorio è in cartellone un concerto suonato con il “Violino della Shoah”, a una settimana dalla Giornata della Memoria, da Alessandra Sonia Romano che usa lo strumento appartenuto a una ragazza deportata dall’Italia, accompagnata dalla Insubria Chamber Orchestra diretta da Giorgio Rodolfo Marini. Lo strumento musicale fu fabbricato dal liutaio Collin Mezin di Parigi e venduto a Torino ad Edgardo Levy, che lo acquistò per donarlo alla figlia Eva Maria poco prima del 1938. Un violino di preziosa fattura con doppi filetti di cui uno intarsiato con losanghe in madreperla, e una stella di David sembra in madreperla sul fondo. Il programma spazia da John Williams a Ernest Bloch.

Il dotto musicista Lorenzo Ghielmi all’organo in San Simpliciano

Nella basilica di San Simpliciano, dalle 17 alle 19, riprendono, a grandissima richiesta, le “Meditazioni con l’organo“ con Lorenzo Ghielmi. Musicista dotto si dedica da anni allo studio e all’esecuzione della musica rinascimentale e barocca. E’ fra i più affermati interpreti dell’opera organistica e cembalistica di Bach. Tiene concerti in tutta Europa, in Russia, in Giappone, in Corea e nelle Americhe e ha al suo attivo numerose registrazioni radiofoniche e più di cinquanta incisioni discografiche. Nell’occasione si dedica all’ultimo grande compositore del Rinascimento fiammingo, Jan Pieterszoon Sweelinck (di cui presenta ““Allein Gott in der Höh sei Ehr“ e la Fantasia in eco), e a Johann Sebastian Bach (con “Allein Gott in der Höh sey Ehr“ canto fermo in Tenore BWV 663; “Wo soll ich fliehen hin“ BWV 694; Praeludium & Fuga in re maggiore BWV 532).

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