I giovani leghisti vogliono “Fare Ambiente” «contro i no a priori della sinistra»

La prima lezione della scuola di formazione della Lega

VARESE – Scuola di formazione politica: i Giovani della Lega vogliono “Fare Ambiente”. E’ stata l’associazione Fare Ambiente con i suoi rappresentanti regionali Massimiliano Buonocore e Daniele Petrucci ad approfondire il tema ambientale con i giovani leghisti.

Prima “campanella”

La lezione di sabato 22 aprile ha rappresentato il primo di una serie di incontri a tema formativo organizzati dal Carroccio giovanile su questioni di stretta attualità. Prima tappa l’Ambiente, per fronteggiare le sfide locali e globali con cognizione di causa: «Calare la sacrosanta richiesta di maggior tutela e attenzione all’ambiente in un aspetto istituzionale consapevole è l’unica via per raggiungere soluzioni concrete per i gravi problemi che ci troviamo di fronte, non certo fare gli ecovandali», ha spiegato il coordinatore cittadino Alberto Nicora. Che ha poi aggiunto: «Positivo poi che si sia creato un vivace dibattito e che i ragazzi siano stati molto attenti e stimolati dal confronto».

Contro gli ambientalisti del “no”

«La nostra è una visione di politica ambientale diversa dal classico ecologismo di sinistra basata sui “no” a prescindere – hanno commentato i relatori – perché ambiente e sviluppo devono poter andare di pari passo. Siamo infatti convinti che anche nei temi più delicati si possano trovare proposte e soluzioni di equilibrio».

Durante l’incontro si è parlato anche di agricoltura, «dove è fondamentale la difesa del nostro patrimonio agricolo contro certe proposte malsane sul sintetico che non fanno bene né all’ambiente, né alla salute, né alla nostra economia. Ma anche di rifiuti, tema in cui va bene parlare di raccolta differenziata, dove il Nord eccelle, ma a cui vanno affiancate nuove pratiche davvero attente all’ambiente, come l’ottenimento di combustibile alternativo al carbone per generare energia in maniera più pulita e economicamente sostenibile rispetto agli inceneritori. O ancora il tema del verde urbano, che può diventare uno strumento importante di riqualificazione e contenere allo stesso tempo il consumo di suolo, a patto che questo verde sia poi mantenuto come si deve dalle amministrazioni».