Divorzio Unione, Ferno contro la presa d’atto. Rosa (Lonate): «Ostruzionismo»

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LONATE POZZOLO – «Sembra che Ferno non voglia realizzare i fatti, nascondendo la testa sotto la sabbia. Votare contro è stata solo una forma di ostruzionismo». Così Nadia Rosa, sindaco di Lonate Pozzolo, dopo il tavolo che ieri, 26 aprile, ha riunito le amministrazioni di Ferno e Lonate per prendere atto della fine dell’Unione e per discutere tutte le naturali conseguenze al divorzio. Almeno secondo i piani. Doveva essere un’assemblea rapida, una formalità per confermare quanto già stabilito in consiglio comunale lo scorso 22 febbraio. Ma le cose sono andate diversamente: Ferno e l’opposizione lonatese hanno fatto muro. Sì, perché «abbiamo ritenuto ci fossero dei passaggi non corretti nella delibera», spiega Filippo Gesualdi, primo cittadino fernese. E da atto tecnico si è trasformato in polemica dal gusto tutto politico. Tanto da spiazzare Rosa: «Un gesto che non si comprende. In questo modo si è un po’ insultata la professionalità di chi lavora, visto che la delibera è stata redatta dal segretario comunale, che ha predisposto l’atto congiuntamente ai funzionari dell’Unione».

«Li perdono, non sanno quello che dicono»

Tocca a Gesualdi mettere in chiaro la decisione del voto contrario. «Abbiamo chiesto, in accordo con la minoranza di Lonate, che venissero apportate delle modifiche alla delibera, perché non ci sembrava corretta». Una proposta che, spiega il sindaco fernese, non è stata presa in considerazione dalla giunta Rosa. «Abbiamo chiesto di rispettare lo statuto. Non ci hanno ascoltato e quindi abbiamo deciso di non votare a favore della presa d’atto». Di fatto, ora, nulla cambia rispetto al precorso naturale che porterà al recesso effettivo dell’Unione a partire dal primo gennaio 2022. Come ricorda Gesualdi: «Il nostro gesto non interrompe il processo di scissione, ma prosegue con altre modalità».
Nel frattempo, un post pubblicato dai civici di Uniti e liberi, il gruppo in cui milita il sindaco di Lonate, ha riassunto quanto accaduto ieri in aula. Provocando una reazione diretta – e schietta – da parte di Gesualdi: «Sono di buon animo, quindi li perdono. Perché non sanno quello che dicono».

Ferno? «Nasconde la testa sotto la sabbia»

Invece l’amministrazione di Lonate è più che sicura di quello che dice. Lo ribadisce proprio Rosa: «Ai sensi dello statuto, il personale assunto dai Comuni tornerà all’ente originario. Mentre chi è stato reclutato dall’Unione dovrà concordare la destinazione verso gli Enti o con la messa a disposizione». Tecnicamente, la discussione doveva solo concentrarsi su questi passaggi, tra cui la nomina «di un commissario liquidatore, tecnico indipendente e professionista». Da un punto di vista politico, invece, è tutta un’altra musica. «Sembra che Ferno non voglia realizzare i fatti, nascondendo la testa sotto la sabbia. È solo una forma di ostruzionismo», affonda. Anzi, a sentire Rosa l’incontro di ieri «non era nemmeno necessario, è stato convocato solo per maggiore trasparenza e condivisione». E incalza: «Votare contro non cambia nulla, destabilizza solo la situazione dei dipendenti che in questo modo non vengono considerati. Volevamo intavolare una comunicazione corretta e assicurare una transizione serena al ritorno dei servizi. È evidente che per Ferno la volontà non è questa, ma è quella di negare l’evidenza e la realtà».

La Lega: «Maggioranza ridicola»

Anche la sezione lonatese della Lega coglie l’occasione per dire la sua. A partire proprio dal commento di Uniti e Liberi lanciato sui social, definito «agghiacciante e imbarazzante». Intanto, i leghisti accusano la posizione della «ridicola maggioranza» – che si è dichiarata indipendente da partiti o direttive superiori – sostenendo che «forse gli enormi errori che stanno commettendo dipendono proprio da questa mancata appartenenza». E sul voto contrario di Ferno aggiungono: «Non vediamo cosa ci sia di così sbagliato e scandaloso». Anzi, «ci sembra una scelta politica e tecnica coerente». Non mancano i commenti rivolti alla segretaria comunale: «Non neghiamo che la mancanza di professionalità della dottoressa l’abbiamo notata anche noi».
E ancora: «La maggioranza vuole anche far credere di voler tutelare il personale dell’Unione. Ma se fosse stato davvero così, non avrebbe preso l’ormai nota folle decisione dello scioglimento». Da qui, il gruppo del Carroccio prova a spezzare una lancia in favore di Ferno, che «è l’unico Comune che si sta attivamente adoperando per poter inserire nel proprio organico il personale dell’Unione. E che altrimenti resterebbe senza lavoro, grazie alla decisione di Lonate». Quindi se da una parte la giunta Rosa punta il dito contro Ferno, «noi non finiremo mai di accusarli di aver recato un danno economico rilevante a Lonate e ai lonatesi».

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