‘Ndrangheta Lonate, processo Krimisa bis: assolti Casoppero e Francesca Rispoli

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LONATE POZZOLO – Inchiesta Krimisa, secondo filone: Cataldo Casoppero e Francesca Rispoli (figlia del già condannato Vincenzo Rispoli) assolti oggi, lunedì 27 settembre, in primo grado dal Gup del tribunale di Milano. Il giudice per l’udienza preliminare, anche sul fronte condanne, ha sentenziato pene di gran lunga inferiori a quelle richieste dal pubblico ministero della Dda di Milano Alessandra Cerreti.

Non ci fu corruzione

Cataldo Casoppero, 59 anni, condannato anche in Appello pochi giorni fa a 14 anni di carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso, era accusato nell’odierno procedimento di corruzione nei confronti del funzionario Anas Riccardo Lazzari. Per il 59enne lonatese, assistito dall’avvocato Alberto Arrigoni, il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a sei anni. Oggi è stato assolto insieme a Lazzari. Assoluzione anche per Francesca Rispoli, che si era vista confermare l’impianto accusatorio sia dal tribunale della Libertà che dalla Cassazione. Rispoli era accusata di essere la mandante del violento pestaggio in danno di un imprenditore italiano a Malta “reo” di non aver completamente saldato il conto per dei lavori in nero eseguiti dalla famiglia della donna.

Reato riqualificato

Nel gennaio 2020 la vittima fu raggiunta sull’isola da Giovanni Lillo, compagno della donna, e dai fratelli Giuseppe e Michele Di Novara. L’imprenditore fu picchiato a sangue: 45 giorni di prognosi, masticazione mandata in frantumi e un danno uditivo permanente in seguito all’aggressione. Il giudice ha assolto Francesca Rispoli, il pm aveva chiesto una condanna a 8 anni, riqualificando il reato contestato da estorsione a esercizio arbitrario delle proprie ragioni, reato procedibile a querela di parte (l’imprenditore dovrà quindi ora sporgere denuncia). I fratelli Di Novara sono stati condannati a 4 anni e 8 mesi per la sola rapina ai danni dell’imprenditore: durante il pestaggio gli strapparono il borsello. Il pm aveva chiesto 12 anni per entrambi.

L’accusa di favoreggiamento

Lillo è stato invece condannato a un anno per altri capi di imputazione. Per Lillo l’accusa aveva chiesto una condanna a 13 anni. Condannato anche Giovanni Vincenzino, l’ex consulente della procura di Busto Arsizio, accusato di favoreggiamento: si era reso disponibili a togliere alcune “cimici” piazzate dagli inquirenti sull’auto di Casoppero. Il gup lo ha condannato a un anno e 4 mesi. Condanna a 10 mesi, per  Simone Lento e Nino Gagliostro, ritenuti colpevoli della sola imputazione di spaccio di stupefacenti. Si attendono le motivazioni della sentenza che l’accusa sicuramente impugnerà in Appello.

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