Malabrocca, Bonatti e Tomba: Luca Argentero narra gli eroi dello sport

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VARESE Luisin Malabrocca, Walter Bonatti e Alberto Tomba. Tre storie completamente diverse l’una dall’altra, tre personaggi accomunati da una sola caratteristica: essere diventati, ognuno a modo proprio, degli eroi. Sarà Luca Argentero, attore protagonista della serie di Rai Uno “Doc – Nelle tue mani” a raccontare domani, mercoledì 23 marzo, al Teatro di Varese tre sportivi che hanno fatto sognare, tifare, ridere e commuovere varie generazioni di italiani.

Vite straordinarie che hanno inciso nella società e nella storia

Al centro di “È questa la vita che sognavo da bambino?”, spettacolo teatrale di Argentero, Gianni Corsi ed Edoardo Leo che andrà in scena alle 21 accompagnato dalle musiche di Davide Cavuti, sono storie di grandi personaggi dalle vite straordinarie, che hanno inciso profondamente nella società, nella storia e nella loro disciplina: Malabrocca, Bonatti e Tomba verranno presentati sia dal punto di vista umano che sociale, con una particolare attenzione al racconto dei tempi in cui hanno vissuto.

Luisin Malabrocca, “l’inventore” della Maglia Nera, il ciclista che nel primo Giro d’Italia dopo la guerra si accorse per caso che arrivare ultimo, in un’Italia devastata come quella del ’46, faceva simpatia alla gente: riceveva salami, formaggi e olio come regali di solidarietà. Automaticamente attirò anche l’attenzione di alcuni sponsor, fino a farlo guadagnare di più l’arrivare ultimo che tentare la vittoria. In poco tempo è arrivata anche la popolarità. In lui le persone hanno riconosciuto l’anti-eroe che è nel cuore di ogni italiano. Ma insieme alla popolarità, sono arrivati anche nuovi sfidanti, in un’incredibile corsa a chi arriva ultimo.

Walter Bonatti, l’alpinista che dopo aver superato incredibili sfide con la roccia, il clima e la montagna, arrivato a oltre ottomila metri d’altezza, quasi sulla cima di una delle montagne più difficili da scalare del mondo, il K2, scoprì a sue spese che la minaccia più grande per l’uomo è l’uomo stesso. Eppure la grande delusione del K2 lo ha spinto ancora più in là, a mettersi alla prova in nuove sfide in solitaria, nuove scalate impossibili e infine a viaggiare in tutto il mondo. Tutto ciò per trovare la cosa più importante della vita: sé stesso.

Alberto Tomba, il campione olimpico che ha fermato il festival di Sanremo con le sue vittorie. L’insolito sciatore bolognese che con la sua leggerezza nella vita e aggressività sulla pista è arrivato a essere conosciuto in tutto il mondo come “Tomba la bomba”. Tra i più grandi campioni della storia dello sci, ha radunato intorno alle sue gare tutta la nazione, incarnando la rinascita italiana, forse illusoria ma sicuramente spensierata, degli anni Ottanta.

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