M24 TV Farioli: «Il centrodestra europeo è con me. A Busto serve una visione»

BUSTO ARSIZIO – «Occorre una visione di città, non la somma di investimenti a capocchia secondo spot tra loro non comunicanti». Gigi Farioli ci riprova: già sindaco per dieci anni, fino al 2016, si ricandida alla guida della città con una coalizione di «centrodestra europeo», come la chiama lui, formata dalle liste dei Riformisti-Lavoriamo per Busto (che comprendono Italia Viva, Azione e +Europa) e dei Civici Liberali e Popolari-Forza Busto, in cui sono confluiti Cambiamo! con Toti, il Popolo della Famiglia e Rinascita della Democrazia Cristiana. «Il Pnrr è una grandissima opportunità, soprattutto per Busto, città che ha l’ambizione di essere capofila di un territorio tra Malpensa e la città metropolitana di Milano – invoca l’ex sindaco – servono investimenti buoni e spese buone, come dice Draghi». Farioli punta, tra l’altro, sulla lotta agli sprechi, sulla sussidiarietà e sull’attrazione delle risorse europee.

L’intervista

Dopo lo “strappo” con Forza Italia, rimasta nel centrodestra che sostiene Antonelli, Gigi Farioli ha sparigliato le carte della politica bustocca puntando sulla «discontinuità» rispetto a quell’alleanza che per più di 25 anni è stata la sua casa. «Ma la pandemia impone di cambiare anche i paradigmi della politica – spiega Farioli – occorre non più un vecchio destra-centro non europeista, ma un centro-destra europeo per lo sviluppo sostenibile e l’economia circolare, e contro la decrescita felice». E una delle visioni programmatiche della coalizione di centro è «la città della famiglia», attorno alla quale centrare gli obiettivi trasversali alle varie scelte politiche.

Il focus sul nuovo ospedale

Farioli ribadisce poi con forza la volontà di affrontare il tema del nuovo ospedale: «Non giocando a nascondino come stanno facendo tutti i candidati, a cominciare dal sindaco – attacca il candidato dei moderati e riformisti – siccome non si è stati capaci in questi cinque anni di seguire quanto fatto negli anni precedenti, senza distinzione di appartenenza e di confine. Ovvero che era indispensabile un ospedale di nuova generazione, mentre oggi si teme che sia impopolare. Ma con il Pnrr e le scelte epocali di riforma della legge regionale sanitaria chi tiene alla sanità è per il nuovo ospedale, chi teme di parlarne vuol fare il demagogo o perché nei suoi sostenitori ha delle persone che sono contrarie».

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busto arsizio gigi farioli – MALPENSA24