Carlini e Binnella accendono lo scontro. Centrodestra sempre più diviso a Vergiate

VERGIATE – Scossone al centrodestra. Il contro tutti di Sarah Carlini, alla guida di Lista Indipendente, parte da una lettera indirizzata ai cittadini di Vergiate. L’obiettivo è evidente: «Se siete stufi di avere false liste civiche, in realtà comandate dall’alto, allora dovete puntare sulla nostra, l’unica con nessun legame politico». La gara è a chi è più civico, per Carlini. Intanto, è un testa a testa con Vergiate 2030: si firmano i «civici per davvero», ma l’assist è «l’ispirazione» al centrodestra che Romano Balzarini non ha mai negato. Ce n’è poi per Uniti Per Vergiate, il gruppo di centrosinistra ora sotto l’ala di Daniele Parrino. E poi il centrodestra effettivo, quello dei simboli con Insieme per Vergiate di Marta Birigozzi. Nulla a che vedere con i civici, se non per il tentativo non riuscito di creare un’unica coalizione da presentare alle urne. E proprio per questo nel mirino di Carlini. Per i partiti, invece, interviene il segretario provinciale di FdI, Andrea Pellicinidopo le dichiarazioni del presidente del circolo cittadino, Mauro Binnella. Così: «Ha voluto solo dare una sferzata, chiedendo a tutti grande impegno».

Ce n’è per tutti

C’è un punto di partenza: le prove di unità del centrodestra. L’idea iniziale era correre insieme, il risultato è tre liste diverse. Carlini ne ha per tutti. Insieme per Vergiate? «La vecchia politica fallimentare di destra ben rappresentata da Birigozzi, in passato già candidata in altri Comuni con risultati deludenti. Nella lista ci sono candidati che non sono nemmeno di Vergiate: 9mila abitanti e non sono riusciti a mettere insieme 12 persone». Vergiate 2030? «Con Balzarini che ci ha personalmente ribadito che è ispirato a FederalismoSì, il movimento di Leoni che si ricollega ai nostalgici della vecchia Lega di Bossi. E infatti schiera tra i suoi persone che hanno avuto un ruolo nel Carroccio».

Un attacco «anni Settanta»

Dal centrodestra, civici compresi sta volta, sono arrivate subito le repliche. Così la squadra di Balzarini: «Un attacco alle liste stile anni Settanta. A portarla ad attaccare sembrano essere una carenza di idee programmatiche e di concrete ambizioni di vittoria, per racimolare un posticino all’opposizione e fomentando l’anti-politica». E ancora: «Eppure dovrebbe conoscere il mentore e fautore della sua lista, dato che è il suo compagno: Maurizio Buso l’avrà pure informata della sua lunga carriera politica anche nella Lega vergiatese o comunque nell’area politica del centrodestra». Così i simboli di Insieme per Vergiate: «L’Italia non ha bisogno di omuncoli che sono disposti ad arrivare a tutti i costi alla “stanza dei bottoni”, utilizzando anche mezzi poco ortodossi. Per questo i cittadini si sono disinnamorati e allontanati dalla politica. Noi siamo l’unica lista che può offrire ai vergiatesi un cambiamento importante, sperando che non si affidino a un gruppo di genitori raccattati fuori dalle scuole per governare un paese senza avere alcuna esperienza e soprattutto alcun appoggio da Provincia, Regione, e Governo».

Pellicini: «I più votati? I nomi FdI»

Un focus su Fratelli d’Italia, il partito del candidato sindaco. Di recente, il presidente di circolo ha dichiarato che «questa rottura drastica del centrodestra, frantumato, creando liste di partito, civiche e indipendenti, quasi certamente porterà a una sconfitta». Sulla questione interviene direttamente dal vertice provinciale Pellicini: «A Vergiate, FdI è compatta per sostenere Birigozzi». E aggiunge: «Sono certo che i candidati di FdI nella lista saranno tra i più votati del gruppo. Ciò dimostrerà l’impegno profuso dal nostro circolo cittadino. Dobbiamo lavorare fino all’ultimo istante, affinché Marta faccia un grande risultato».

Il caso Corecom: 2030 vs Uniti

Nel frattempo, Vergiate 2030 ha posto l’accento su «un atteggiamento anomalo del sindaco Leorato». Alla richiesta di «non intervenire personalmente con una propaganda delle opere comunali, contraria alle regole della par condicio in campagna elettorale, non siamo stati ascoltati». Da qui, la richiesta d’azione inviata al Corecom: «Risulta che ci abbia dato ragione». Infatti, dicono, «dal suo profilo Facebook, in cui si qualificava come sindaco, ha prontamente eliminato i post contestati: un chiaro vantaggio per la campagna elettorale di Uniti per Vergiate».
Immediata al replica della maggioranza uscente: «Il Corecom non ha dato ragione a Balzarini, ma ha chiesto spiegazioni. Che sono state fornite tramite una comunicazione inviata a mezzo pec dal segretario comunale, dove si mette in chiaro che il profilo Facebook di Leorato non risulta una pagina istituzionale del sindaco. Si tratta di un profilo esclusivamente privato. L’attività di comunicazione non ha comportato utilizzo di mezzi, risorse, personale e strutture assegnate alla pubblica amministrazione». In ogni caso, aggiungono, Leorato «ha deciso comunque di rimuovere – per sua libera scelta – alcuni post, dimostrando ancora una volta la sua superiorità morale rispetto a questi signori». E si sono tolti qualche sassolino dalla scarpa: «D’altra parte, non li conosce nessuno: nei 10 anni in cui abbiamo amministrato, nessuno di noi si era accorto della loro esistenza. Nessuno di loro si è mai lamentato e improvvisamente si sono svegliati dal letargo. Hanno presentato un programma elettorale con proposte o già attive da anni o irrealizzabili o semplicemente ridicole».

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