M24 TV – Corbo (PD): «A Busto scelta identitaria, ma attenti al cambiamento»

LONATE POZZOLO – Varese, con Davide Galimberti, da confermare; Gallarate con Margherita Silvestrini, da strappare ad Andrea Cassani e al centrodestra e poi il far west di Busto Arsizio, dove i dem giocheranno la partita con Maurizio Maggioni, ma con un occhio di attenzione a ciò che potrebbe dare vita lo tsunami Gigi Farioli. Per il Partito Democratico sarà una sfida elettorale campale. Anche perché oltre alle tre grandi città, ci saranno altri 29 Comuni al voto. E tra questi Caronno Pertusella (realtà con più di 15 mila abitanti) e Castellanza.

A definire il quadro della politica locale in fermento, ma anche delle scelte del PD su scala nazionale e territoriale è Giovanni Corbo, segretario provinciale dei Dem e ospite di Malpensa24 Web Tv.

Cinque stelle e qualche spina

Uno degli spunti di dibattito nell’area Dem è certamente l’alleanza con i grillini. Dettata dalla linea nazionale, ma non sempre declinata su scala locale. Si va insieme a Varese ad esempio, ma divisi a Busto. Mentre a Gallarate c’è il sostegno a Margherita Silvestrini, ma non ci sarà una lista pentastellata. Insomma il dubbio è lecito: in questa alleanza il PD ci guadagna o ci perde? Giovanni Corbo è abile nel cambiare la prospettiva sulla questione: «E’ stato il Partito Democratico a portare i Cinque stelle su alcune tematiche e non viceversa. Pensiamo alle politiche europeiste e a come i grillini hanno modificato la loro posizione. A livello territoriale, invece è diverso. Qui si cercano sponde che in grado di garantire coerenza sui programmi e solidità nel poter proporsi all’elettorato».

Varese, Gallarate e Busto

Corbo poi è entrato nel merito delle situazioni locali. A partire da Varese: «Dove grazie all’ottimo lavoro dell’amministrazione Galimberti partiamo da una base solida. Nel capoluogo il Partito Democratico è riuscito a mettere in campo un modo nuovo di far politica e credo che questa sarà una carta vincente per confermare il sindaco in carica».

Più tradizionale la partita a Gallarate dove il Pd e Margherita Silvestrini stanno giocando da tempo a carte scoperte: «Siamo partiti a novembre e – spiega Corbo – la nostra candidata ha potuto girare la città e parlare con i cittadini mettendo in campo le proprie capacità e la sua autorevolezza».

Busto, invece, esce da ogni schema. La scena politica, a tutto campo, è simile a un far west. Basti pensare a come l’area allargata di centrosinistra sia sia di fatto spaccata in tre, con altrettanti competitor.  E ora, con un Gigi Farioli pronto a sparigliare nel centrodestra (ma anche nel centrosinistra) con la sua proposta di costruzione di un polo popolare moderato. «E’ evidente – commenta Corbo – che la partita di Busto si gioca anche sulle conseguenze che porterà questo nuovo colpo di teatro. La scelta di Maggioni è stata fortemente voluta dal circolo cittadino, che ha maturato questa scelta molto identitaria. Ma è anche vero che il PD bustocco non può chiudersi a riccio, ma dovrà capire e intercettare i cambiamenti in atto. Almeno questo è quanto auspico».

L’intervista integrale