Maga+Majno: con gli Impressionisti nasce Hic, l’hub della cultura di Gallarate

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GALLARATE – Il 29 maggio sarà una data spartiacque per il Maga di Gallarate. Non soltanto verrà inaugurata la mostra sugli Impressionisti, la più importante esposizione d’arte degli ultimi dieci anni in città, ma verrà ufficialmente inaugurato Hic (Hub istituti culturali). E’questo l’acronimo dal richiamo latino scelto per il progetto del nuovo Polo culturale, ovvero la fusione del museo d’arte contemporanea e della biblioteca Majno all’interno dell’unica struttura di via De Magri.

Hic per la cultura

HIC (Hub Istituti Culturali Città di Gallarate) nasce da una visione condivisa già nell’ottobre del 2019 tra Andrea Cassani, sindaco di Gallarate, e Sandrina Bandera, presidente del Maga. E’ un progetto culturale articolato, di ampio respiro che vede il museo e la biblioteca civica condividere non solo le due sedi, ma anche gestione, progetti, servizi in una visione che definisce le due istituzioni come hub culturali in cui creatività e conoscenza sono affiancate e dove i visitatori possono anche co-creare, condividere e interagire. In questa prospettiva la parola HIC (che in latino può esprimere una doppia valenza di QUI riferito al luogo e QUESTO riferito alla persona) identifica il desiderio di far percepire ai cittadini questo progetto come il nuovo punto di riferimento per la produzione culturale e il benessere di tutto il territorio incentrato sulla persona.
Il progetto è stato presentato oggi in sala Missoni a pochi giorni dalla presentazione in Commissione Cultura (martedì 4 maggio) della Convenzione fondativa tra Comune di Gallarate e Fondazione Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Silvio Zanella-Museo MAGA. Successivamente andrà in approvazione della Giunta e del Consiglio di gestione della Fondazione.

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Hic per i giovani

«Non abbiamo fatto altro che ascoltare le esigenze dei nostri giovani che qui da anni si ritrovano tutti i giorni a studiare», ha detto Cassani. «Sono stati i primi a intuire le potenzialità di questo luogo che ora rendiamo ancora più bello, moderno e funzionale». Chi da subito ha creduto nella nascita di Hic è Claudia Mazzetti, assessore ai Musei: «Non nego l’emozione: è un traguardo anche personale. Amo da sempre questi muri, li trovo un luogo di ispirazione dalla forte vocazione internazionale. Quando entro qui mi sembra di trovarmi di colpo in una città europea». «Hic è il luogo che offre ospitalità alla persona, affinché la persona possa dare anima al luogo e renderlo vitale nel suo tempo», ha aggiunto Massimo Palazzi (Cultura). Andrea Zibetti (Politiche giovanili) ha ricordato che Academy young sarà uno dei primi progetti che ospiterà il nuovo Polo culturale: «E’un percorso di alta formazione che proietterà i giovani nel mondo del lavoro, nel campo dell’arte naturalmente».

Hic per gli Impressionisti

Il 29 maggio non soltanto apriranno i nuovi spazi dedicati allo studio e alla lettura, ma verrà inaugurata la mostra “Impressionisti. Alle Origini della Modernità” che ha già ottenuto il riconoscimento della Medaglia di bronzo del Presidente della Repubblica.
La direzione scientifica della mostra è di Sandrina Bandera, Emma Zanella e Vincenzo Sanfo. In esposizione ci saranno 180 opere.
L’itinerario espositivo si articola in una serie di sezioni tematiche dedicate ad alcune questioni centrali di questa rivoluzione culturale: la dialettica ‘accademia–realismo’ aperta dagli anticonvenzionali Theodore Géricault, Gustave Courbet, Jean Baptiste Corot e Jean-François Millet, attenti alla verità dei corpi; la rinnovata attenzione alla natura, osservata e vissuta in presa diretta, di Claude Monet, Alfred Sisley, Jean-Baptiste Armand Guillaumin; le prime immagini della vita moderna nelle opere di Édouard Manet e Pierre-Auguste Renoir, fino all’allontanamento dalla lezione impressionista di Paul Gauguin e Pierre Bonnard, verso un linguaggio simbolista. La mostra inoltre attesta ampiamente i legami che esistevano tra gli artisti, anche di generazioni diverse. Una sezione speciale della mostra è dedicata alle arti decorative e agli abiti dell’epoca.

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