Maggioranza Antonelli “cannibale” sulle commissioni. Bac: «Busto non è cosa loro»

busto al centro bottini castiglioni

BUSTO ARSIZIO – «Questa maggioranza considera la città come fosse cosa propria, da presidiare ed occupare con autorità più che con autorevolezza. E i primi atteggiamenti di questa nuova maggioranza ci dicono che ci troveremo davanti ad un “sovranismo da paese”». La doppia scudisciata di Busto al centro arriva dopo lo spoil sistem messo in atto dal sindaco Emanuele Antonelli con la nomina dei presidenti di Commissione. Posizioni cannibalizzate dalla maggioranza di Palazzo Gilardoni.

Apertura di facciata

Con la costituzione delle Commissioni Consiliari si sono concluse le operazioni di avvio della nuova consigliatura; operazioni che abbiamo seguito con attenzione e rispetto. Rispetto dovuto al frutto di scelte democratiche e attenzione perché da esse si poteva cogliere quello che sarà il clima nel quale il Consiglio Comunale opererà nei prossimi mesi.

Confessiamo che a fronte al ridottissimo numero di votanti, e conseguentemente di quella parte di cittadini che ha espresso la maggioranza, ci aspettavamo un segnale concreto di una nuova volontà di apertura al dialogo con la minoranza, cosa che avrebbe dato al consiglio un maggior peso di rappresentatività.

Le parole del sindaco, al di là di quelle di forma, e soprattutto i comportamenti successivi, ci hanno nel tempo fatto comprendere come questa maggioranza consideri la città una cosa propria, da presidiare ed occupare con autorità più che con autorevolezza. Dimenticandosi anche di essere frutto solamente del 25% dei cittadini e che, nell’interesse comune, è importante evitare che l’astensionismo, maggioritario, possa nel futuro venire a galla, trasformandosi in “scontento”.

Autoritari, ma non autorevoli

La democrazia dà il diritto a chi vince di decidere, ma dà anche il dovere di spiegare, condividere, ascoltare il parere di tutti, augurandosi che chi vince abbia l’intelligenza, frutto dell’umiltà, di tener conto di essere espressione di una parte davvero minoritaria della cittadinanza.

Non ci riferiamo ovviamente alla totale occupazione di “posti” espressa dalla maggioranza, ma alla mancanza di stile e agli atteggiamenti di arroganza che sono emersi da parte non solo dagli attori principali, ma anche da comprimari che possiamo scusare solo per la loro smania di prestazione che ci auguriamo, nell’interesse di tutti, possa presto placarsi.

Busto al Centro, nello scorso quinquennio, non si è mai sottratta dal fare proposte o esprimere opinioni,anche sapendo che esse venivano regolarmente ignorate per questioni di primogenitura e successivamente riutilizzate nei loro contenuti. Abbiamo sempre tenuto a qualificarci parte della “minoranza” più che dell’opposizione, per mantenere fede alla nostra priorità ideologica: l’interesse della città prima di quello politico (o partitico). Le nostre scelte sono sempre state in questa direzione anche quando ci sono costate critiche o ancor peggio.

Non abbiamo mai assunto posizioni preconcette, ma solo coerenti con il nostro modo di voler bene alla città; oggi, in questo clima di inaccettabile chiusura anche dialettica, Busto al  Centro  si sente molto di più parte dell’opposizione. I primi atteggiamenti di questa nuova maggioranza ci dicono che ci troveremo davanti ad un “sovranismo da paese” cosa che ci riporta ad un passato che la città non ha mai accettato e che non fa parte del sentire della maggioranza dei suoi cittadini.

In considerazione di tutto ciò, pur consci del nostro peso di rappresentanza, possiamo sicuramente confermare che la nostra partecipazione all’attuale consiglio comunale sarà sempre  in una posizione di critica che, anche se mai preconcetta, sarà sempre impegnata in un serrato  controllo che l’amministrazione operi nell’interesse diffuso di  tutta la cittadinanza e non di parte, denunciando tutti  gli eventuali autoritarismi affinché essi  non mettano ancor più radici e il Comune sia la  casa di tutti e non di pochi.

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